Buon compleanno Dan Brown: 5 curiosità sull'autore del Codice Da Vinci

Il 22 giugno lo scrittore statunitense compie 58 anni: ecco alcune cose un po’ particolari da conoscere sul romanziere statunitense

Un primo piano dello scrittore americano

Un primo piano dello scrittore americano

I suoi romanzi sono stati tradotti in più di 56 lingue e lo hanno reso – con oltre 200 milioni di copie vendute – uno degli scrittori di thriller più conosciuti e apprezzati al mondo (e ricchi). Scopriamo qualche curiosità su Dan Brown, autore di best-seller come ‘Il Codice Da Vinci’ e ‘Angeli e Demoni’ e sulle sue opere che hanno fatto innamorare milioni di lettori.

1. Le strane abitudini durante la stesura dei romanzi Dan Brown ha più volte dichiarato che durante le sue sessioni lavorative di scrittura non usa orologi. Per scandire il tempo utilizza infatti una vecchia clessidra e – allo scadere di ogni ora – si concede una pausa per dedicarsi a flessioni, stretching e attività fisica, perché – a quanto afferma - muoversi concilia il suo processo creativo. Quando si trova a corto di idee utilizza la inversion therapy: si appende a testa in giù per qualche minuto. Questa pratica lo aiuta a cambiare punto di vista sulla trama e andare avanti nella stesura.

2. Le influenze familiari Nelle opere di Dan Brown sono tre gli elementi ricorrenti: la scienza, la religione e l’arte. Si tratta in verità dei tre ‘mondi’ dentro cui i personaggi che crea e a cui dà voce, si muovono. Questa scelta viene da una tradizione familiare: il padre dello scrittore, Richard Brown, era infatti un insegnante di matematica; sua madre era invece una musicista e organista del coro della Chiesa. Lo scrittore si dedicò invece a studiare Storia dell’Arte all’Università di Siviglia, dedicando particolare attenzione alle opere di Leonardo Da Vinci.

3. Poco amore per i romanzi Nonostante sia uno scrittore di romanzi – ne ha pubblicati nove in tutto: 5 della saga di Robert Langdon e 4 che vedono altri personaggi nel ruolo di protagonista – non si definisce un fan di questo genere letterario. E in realtà neppure un avido lettore. Preferisce infatti volumi di studio e predilige per le sue letture altri generi letterari. Sostiene, inoltre, di non riuscire affatto a digerire i romanzi in generale.

4. Il Codice Da Vinci e l’impatto sul turismo parigino Parigi è ovviamente sempre stata una città molto frequentata dai turisti, ma dopo l’uscita del romanzo ‘Il Codice Da Vinci’, alcuni luoghi della città hanno registrato un boom di presenze senza precedenti. Il Louvre nel corso del 2005 – l’anno in cui l’opera letteraria arrivò in tutto il mondo – ha accolto oltre 7 milioni e 300mila persone (600mila visitatori in più rispetto al 2004). Alcuni tour operator parigini avevano addirittura creato ad hoc il ‘pacchetto Codice Da Vinci’: pernottamento all’hotel Ritz – come Robert Langdon – visita al Louvre, noleggio di una Smart e percorso lungo gli Champs-Elysées, la Gare Saint-Lazare, il Bois de Boulogne fino alla Chiesa di Saint-Sulpice.

5. Il mistero attorno a Danielle Brown Nel 1995 lo scrittore aveva pubblicato una piccola opera dal titolo: ‘187 men avoid: a survival guide for the romantically frustrated women’ (letteralmente: ‘187 uomini da evitare: una guida di sopravvivenza per le donne romanticamente frustrate’). Il piccolo saggio di circa 96 pagine era firmato con lo pseudonimo di Danielle Brown e aveva uno stile ironico e toni irriverenti. Ad oggi quel volume risulta irrintracciabile: le vecchie copie non sono reperibili e nessuna casa editrice lo ha mai più pubblicato. Pare sia stato lo stesso Brown a volerlo fuori stampa perché, con il senno di poi, lo considera sciocco e a tratti offensivo nei confronti delle donne.

 

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