Giovedì 18 Aprile 2024

Bruxelles, la porta dell'Europa. Cosa vedere

Un long weekend nel capoluogo belga per visitare il parlamento Europeo e tanto altro ancora

Inizia la visita al Parlamento Europeo

Inizia la visita al Parlamento Europeo

Bruxelles ci accoglie con un maggio di sole e di pioggia che si alternano, nell’indifferenza dei passanti ormai abituati, come noi, a una pazza primavera. Un long weekend nella capitale belga permette di scoprire molto di quello che si cela dietro l’aspetto ordinato e formale della città. E poiché le elezioni europee sono alle porte, perché non cominciare proprio con l’esplorazione dei “palazzi del potere”? Iniziamo dal Parlamento Europeo, che chiunque può visitare gratuitamente (serve solo un documento di identità, le info si trovano su http://www.europarl.europa.eu/. ). Purtroppo di materiale illustrativo in italiano ce n’è poco e le visite avvengono per lo più in inglese: curioso, vero, che la lingua del Paese che vuole uscire dall’Europa sia quella praticamente ufficiale nel Parlamento Europeo?

La visita inizia in Place du Luxembourg, nella Station Europa che si trova nell'edificio originale della vecchia stazione ferroviaria di Bruxelles, e da questa ex stazione parte il viaggio per conoscere l’Europa (negli edifici ci si può collegare gratuitamente a wi fi, ci sono cartelli che indicano la password). All’ingresso un plastico illustra gli edifici, dove installazioni interattive e multimediali aiutano a comprendere le istituzioni e la loro storia.

Visiteremo il Parlamentarium, a misura di visitatori di ogni età: adulti e scolaresche lo apprezzano molto perché oltre a una nutrita documentazione fotografica e filmati, offre anche attrazioni interattive che oltre a illustrare il percorso storico dell’integrazione europea, le modalità operative del lavoro dei Parlamentari e le sfide attuali del Parlamento Europeo, sono anche divertenti. Altra tappa l’ Emiciclo, dove si radunano i 751 deputati del Parlamento Europeo: i visitatori possono anche vedere una parte della collezione d’arte composta da 387 opere d'arte moderna provenienti da tutta l'Unione europea. Se la visita ha fatto venire appetito, niente di meglio di una sosta al ristorante del Café Europa, con una buona cucina internazionale. Ultima tappa, l’ House of European History, la Casa della Storia Europea, che si trova nel Parco Léopold, nel cuore del quartiere europeo di Bruxelles, vicino al Parlamento, in un edificio che risale al 1930, sorto per ospitare una clinica dentistica per bambini svantaggiati. All’inizio della visita si ammirano i dipinti Art Déco ispirati alle favole dell'autore francese Jean de La Fontaine.

Nei sei piani di questo museo si sdipana una panoramica della storia europea, dall’antichità (statue e bassorilievi illustrano il mito di Europa fin dall’antica Grecia) fino all’evoluzione, alla degenerazione bellica e alla ricerca di una vita migliore. Così grazie alle suggestive gigantesche immagini che si rincorrono su un mega-schermo, si ripercorrono i momenti cruciali e gli eventi che hanno portato a forgiare la nostra storia. Storia anche relativamente recente, che coi giornali racconta gli anni di piombo, il rapimento di Aldo Moro, la caduta del muro di Berlino.

E’ curioso poi notare, al quinto piano, mobili e auto del dopoguerra, ovvero oggetti da museo ma che qualcuno di noi ha ancora in casa. Fino a febbraio 2020 c’è anche l’esposizione temporanea “Gioventù Ribelle”, che racconta la storia di quattro generazioni di giovani diventati maggiorenni in momenti cruciali dello scorso secolo.

Ma la full immersion nell’Europa dei palazzi non è finita, ci aspetta il bellissimo Europa Building, uno dei più recenti e notevoli esempi di architettura contemporanea di Bruxelles. Qui c’è la sede del Consiglio Europeo e del Consiglio dell'Unione Europea, ovvero il luogo che dal gennaio 2017 ospita i vertici dell'Unione, vertici multilaterali e riunioni ministeriali: insomma qui si incontrano i capi di Stato e di governo degli Stati Membri. La Romania ha assunto per la prima volta dal primo gennaio 2019 la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea, Consiglio che rappresenta i governi dei 28 Stati membri.

L'artista belga Georges Meurand ha progettato gli interni che includono un motivo a scacchiera, studiato per includere i colori delle bandiere dei 28 Stati Membri. Così per un curioso effetto quello che poteva essere un austero emiciclo è un allegro grande salone che coi suoi colori dà l’impressione di essere dentro a un dipinto astratto. Il palazzo si integra alla perfezione con il Résidence Palace, palazzo art deco realizzato dall'architetto Michel Polak tra il 1922 e il 1927.

Bruxelles è la città dei musei, ne conta oltre 150, ma se non bastasse questa è stagione di grandi mostre ed eventi, in primo piano quelli dedicati alla scuola dei Primitivi Fiamminghi. “Il volto storico e rinascimentale di Bruxelles è una scoperta inattesa – dichiara Ursula Jone Gandini, direttore Italia Ufficio del Turismo di Bruxelles – e testimonia un’epoca ricca e gloriosa che influenzò anche la produzione artistica della città, definendo uno stile del tutto particolare, che ebbe in Bruegel uno dei suoi esponenti più importanti”. Per ripercorrere le tappe essenziali del rinascimento belga Bruxelles ospita fino a settembre il Festival di Carlo V. Tra esposizioni a tema, concerti, dibattiti, spettacoli teatrali, rievocazioni storiche e attività dedicate alle famiglie, il programma del Festival di Carlo V comprende anche una serie di percorsi tematici, (come “Carlo V e l’Età dell’Oro di Bruxelles”, o “Bruxelles ai tempi di Erasmo”), sviluppati da Visit Brussels.

Nel corso del Festival di Carlo V trovano ampio spazio anche gli eventi dedicati a Pieter Bruegel il Vecchio, il più grande pittore della storia fiamminga. In occasione del 450° anniversario dalla morte, che sarà celebrato il 5 settembre, Visit Brussels, in collaborazione con la collettiva Farm Prod, ha inaugurato una serie murales che compongono un vero e proprio “street art trail” a tema. Da metà giugno in poi, inoltre, vedranno la luce altri undici affreschi. Dal passato a tempi più recenti, ecco un altro evento che Bruxelles ci propone: “INTIMATE AUDREY”: LA DONNA OLTRE L’ICONA . La Galleria Vanderborght di Bruxelles ospita fino al 25 agosto una mostra evento dedicata a Audrey Hepburn, nata nel quartiere di Ixelles il 4 maggio 1929. Ursula Jone Gandini, direttore Italia Ufficio del Turismo di Bruxelles, dichiara: “Audrey Hepburn è stata una delle prime “influencer” della storia e ancora oggi è molto amata da un pubblico trasversale, che spazia dagli adulti ai più giovani. Questa mostra ha il pregio di svelare la persona che si celava dietro alla star, permettendo di comprendere meglio il suo carattere, il suo innegabile carisma e la sua profonda umanità”. Ma Bruxelles riserva ancora sorprese. Ad esempio a tavola. Dove l’Italia fa una gran bella figura. “Gli italiani ci hanno insegnato a mangiare bene”, commenta Pierre Massart, funzionario di Visit Brussels. E in effetti la ristorazione tricolore qui ha profonde radici. E’ nata con l’ immigrazione del dopoguerra, ma anche oggi l’Italia è in primo piano, per lo più con la cucina del sud, come da Poivre et Sel dove i sapori di Sicilia la fanno da padroni, messi alla prova con un pesce spada alla siciliana semplicemente perfetto. Ma ci sono anche brussellesi doc come Michel, che lavora a "Le petit racines" (Ch. D’ Ixelles 347), che si sono dedicati alla cucina del Bel Paese (perfino la carne arriva dall’ Italia): spiccano i primi in particolare, soprattutto il ragù alla bolognese, e forse non a caso a dare una mano in cucina e in sala sono dei giovanissimi bolognesi venuti qui in cerca di lavoro. Dall’ Italia alla Thailandia: per chi ha voglia di sapori esotici c’è “Les larmes du tigre”, dove gustare specialità esotiche semplicemente squisite. E per dormire? Stanhope Hotel Brussels by Thon Hotels coniuga i moderni comfort con un’atmosfera raffinata e un’ eleganza neoclassica. E’ in posizione strategica: in meno di un quarto d’ora si arriva a piedi alla Grand Place. Info su https://visit.brussels.

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