
Brunello Cucinelli incanta per la festa dei suoi 70 anni "Etica e qualità: così si cresce"
La prima sfilata di Brunello Cucinelli non poteva che essere a Solomeo, il borgo antico al quale l’imprenditore re del cashmere ha ridato vita trasformandolo nel luogo dell’anima suo, della sua famiglia, di tutti quelli che lavorano con lui. Ed eccoli indossatrici e indossatori scendere le scale dal Teatro e percorrere tutto l’Anfiteatro per posizionarsi ai piedi della statua di Adriano, l’imperatore romano che ha sempre ispirato Brunello. Una festa – quella di domenica 3 settembre – che si è chiusa con una cena di gala e una torta con 70 candeline.
Tra i presenti, tutti vestiti in colori chiari e preziosi coi famosi blazer sartoriali e le maglie fatte tutte a mano da abili artigiane, nei colori dal bianco al grigio perla, spiccano volti notissimi e belli come quelli di Bianca Balti, Eva Herzigova, Isabel Goulart, Mark Vanderloo con il figlio Mark jr., James Turlington e Lucky Bleu Smith. Incendono lentamente, in modo elegante, tra il pubblico che riempie con affetto e ammirazione l’Anfiteatro: 570 persone arrivate da tutto il mondo per festeggiare i 70 anni di Brunello Cucinelli, che ha voluto vicino la moglie Federica che con lui ha iniziato tanti anni fa questa magnifica storia nella moda, le figlie Carolina e Camilla, i generi e i nipoti. Una festa intima ma aperta al mondo, così come è nello stile di questa casa di moda che rappresenta l’eccellenza del Made in Italy.
"Sono grato e onorato per la vostra presenza qui stasera – ha detto Cucinelli – e voglio ricordare la vita semplice e contadina della mia infanzia, la gioia e i sacrifici di mio babbo e mia madre, l’incanto della natura nella mia Umbria. Le mie radici sono qui insieme all’insegnamento degli antichi, condottieri, poeti e santi che hanno nutrito la mia anima coi loro insegnamenti".
"Penso – ha proseguito – che ora che la mia azienda è diventata internazionale sia nostro dovere pensare ancora di più al lavoro, che va migliorato dal punto di vista etico ed economico, dando dignità a chi lavora e rendendo le fabbriche più belle e vivibili. E poi giusta crescita e giusto profitto, ma guardare sempre ai diritti dell’essere umano". Un impegno che Cucinelli persegue da sempre e che vuole trasmettere alle giovani generazioni che devono essere "le sentinelle di questo mondo, tornando a credere nei grandi valori".
Eva Desiderio