Bruce Springsteen vende la propria musica a Sony per 500 milioni

Il rocker ha venduto l'intero repertorio alla casa discografica e la cifra non ha precedenti nella storia

Bruce Springsteen

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L'accordo non è ancora stato annunciato ufficialmente, ma fondi di Billboard, del New York Times e di Variety concordano nel dire che Bruce Springsteen ha venduto l'intero catalogo delle proprie canzoni alla casa discografica Sony Music: si parla di una cifra enorme, ben 500 milioni di dollari, vale a dire cento milioni più di un'altra acquisizione colossale, quella del repertorio di Bob Dylan (costato attorno ai 400 milioni).

Bruce Springsteen ha venduto le proprie canzoni a Sony

Nel 1972, prima di pubblicare il primo disco in carriera, Bruce Springsteen firmò con Columbia Records, sussidiaria di Sony Music. Da quel momento ha sempre lavorato con la medesima etichetta, inanellando un successo dietro l'altro e mantenendo i diritti sulle proprie canzoni. Ora non più: la vendita del catalogo implica la cessione dei diritti d'autore e quindi la perdita dei proventi che derivano dai propri brani: quelli delle riproduzioni in streaming come quelli delle esecuzioni dal vivo (anche in forma di cover), quelli delle trasmissioni radiofoniche, delle riedizioni di dischi e cofanetti e degli utilizzi nelle colonne sonore di film e serie TV. Secondo un calcolo effettuato da Billboard, stiamo parlando di cifre comprese tra 7,5 e 15 milioni di dollari l'anno, al netto degli usi al cinema e in televisione. Non è chiaro come mai Bruce Springsteen abbia deciso di vendere il proprio catalogo, ma è probabile che si sia trattato di una mossa effettuata per ottenere grande liquidità a fronte di un mercato in forte crisi, sia per la pandemia di Coronavirus (che impedisce i concerti dal vivo) sia per l'insostenibilità del modello di business della musica in streaming (che paga troppo poco gli artisti). Una prima conseguenza dell'accordo è che probabilmente Sony Music vorrà sfruttare al massimo le celeberrime canzoni del Boss: probabilmente le sentiremo con maggiore frequenza in spot pubblicitari, film e serie TV, vale a dire i mercati secondari che oggi offrono le occasioni di guadagno più succose (persino milionarie).