Brooke Shields, da bambina prodigio del cinema a diva dimenticata

L’attrice, che il 31 maggio compie 58 anni, è tornata alla ribalta con il documentario ‘Pretty Baby’

Crediti Ansa - Brooke Shields durante il Party di Vanity Fair in occasione degli Oscar

Crediti Ansa - Brooke Shields durante il Party di Vanity Fair in occasione degli Oscar

È stata una delle icone del mondo dello spettacolo a stelle e strisce e internazionale degli anni ’80 quando era ancora minorenne. Peccato che, dietro riflettori e scintillii, si nascondessero dure verità e situazioni complesse, soprattutto per una bambina. Stiamo parlando di Brooke Shields. Di recente è stata la stessa attrice americana a rievocare ricordi dolorosi e spinosi svelando retroscena tutt’altro che luminosi nel recente documentario a lei dedicato ‘Pretty Baby: Brooke Shields’ (in Italia si può vedere sulla piattaforma di streaming Disney+).  

Le origini

Il 31 maggio Brooke Shields (il suo secondo nome è Christa) compie 58 anni. È nata nel 1965 a New York. Il padre, Francis Alexander Shields, era un membro del partito repubblicano e funzionario dell’azienda cosmetica Revlon. La madre Maria Theresia “Teri” Schmonn era un’attrice, diventata poi agente della figlia. Dopo il liceo, Brooke ha frequentato la Princeton University nel New Jersey e si è laureata in letteratura francese.  

I debutti

Il suo esordio davanti alle telecamere è avvenuto quando aveva 11 mesi con le pubblicità dei prodotti per l’igiene Ivory. Il debutto sul grande schermo per lei è stato con ‘Pretty Baby’ di Louis Malle (1978), in cui recitava la parte di una baby prostituta nella New Orleans di inizio Novecento. Mentre sul set si trovava a girare riprese delicate per una bambina, com’era lei all’epoca – come alcune scene di nudo – a casa Brooke doveva fare i conti anche coi problemi della madre Teri, che ne gestiva l’immagine e i contratti e che era dipendente dall’alcol.  

Polemiche

Hanno fatto discutere anche lo spot che ha fatto per i jeans Calvin Klein, ritenuto troppo spinto e poco consono a una ragazzina, e un suo libro di consigli per gli universitari, pubblicato mentre Brooke frequentava le aule di Princeton. Nel volume l’attrice rivelava di essere ancora vergine. In tutta la sua carriera Shields è finita al centro di una morbosa attenzione mediatica e dell’ossessione della stampa su molti aspetti che avevano a che fare con la sua sessualità. Dopo l’enorme successo, negli anni Ottanta, con ‘Laguna Blu’ (1980) e ‘Amore senza fine’ (1981), per l’attrice gli anni Novanta sono stati più sottotono, anche se si ricordano alcuni film come ‘La corsa più pazza del mondo 2’ e ‘Brenda Star, l’avventura in prima pagina’, entrambi del 1989, e poi ‘Un amore americano’ (1994), ‘Una rapina quasi perfetta’ (1998), ‘Lo scapolo d’oro’ (1999). A ridosso degli anni Duemila, Shields ha iniziato a comparire sempre più spesso in telefilm popolari come ‘Friends’, ‘Susan’, ‘Lipstick Jungle’, ‘Hannah Montana’, ‘Nip/Tuck’ e ‘Due uomini e mezzo’. Più di recente l’abbiamo vista in serie popolari come ‘Law & Order - Unità vittime speciali’ e ‘Jane the Virgin’.  

‘Pretty Baby’

Il documentario ‘Pretty Baby: Brooke Shields’, per la regia di Lana Wilson, si intitola come la pellicola di esordio dell’attrice, diretta da Louis Malle del 1978. È stato presentato per la prima volta all’inizio del 2023 al Sundance Film Festival. In quell’occasione, oltre a parlare delle diverse difficoltà che ha dovuto superare da piccola, tra cui l’essere ridotta a un mero oggetto sessuale da parte dei media, Brooke ha anche confessato pubblicamente di essere stata stuprata a 20 anni. Un’esperienza di cui la Shields, ha spiegato, riesce a parlare solo ora, a 58 anni. La violenza è accaduta poco dopo essersi diplomata al college, quando era andata a incontrare un uomo che avrebbe dovuto farle un casting per un film.  

Vita privata

Dopo un primo, turbolento matrimonio con il tennista Andre Agassi, durato dal 1997 al 1999, successivamente Shields si è risposata con il produttore televisivo Chris Henchy. Dopo un difficile percorso di fecondazione assistita, la coppia ha avuto due figlie, Rowan Francis e Grier Hammond. Nel 2005, in un libro, l’attrice ha parlato della depressione post-partum che l’aveva colpita, per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto al problema e aiutare altre donne.  

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