BRINDISI AL BELMOND CON 1100 BOTTIGLIE DI TUTTO IL GLOBO

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di Luca Bonacini

Era il ‘58 quando alla Giudecca si inaugurava l’Hotel Cipriani ora Belmond. Un’intuizione visionaria di Giuseppe Cipriani, luogo veneziano d’ elezione di una clientela luxury internazionale, distante dall’Harry’s Bar una lingua di laguna. Eccellenza a tutto tondo, a partire dallo storico bar manager Walter Bolzonella, a suo agio con Vip di ogni ordine e grado, come Liz Taylor che una volta smarrì proprio al bar un anello valutato qualche milione di dollari o Charlize Theron, che voleva a tutti i costi uno spaghetto al pomodoro alle 4 del mattino o George Clooney e Tom Cruise che in più di un’occasione andarono dietro al bancone a prepararsi il cocktail. Ma c’è anche il ristorante stellato Oro, progettato dall’architetto

Adam D. Tihany, nel quale gustare la cucina raffinata e creativa dello chef Davide Bisetto. Senza dimenticare la formidabile cantina che si cela a pochi passi da quell’orto giardino con 300 piante diverse, dove Giacomo Casanova era solito amoreggiare. Ci sono 1.100 bottiglie dalle più blasonate

regioni vinicole del mondo conservate dal maitre Matteo Omodei, con annate memorabili di Dom Perignon dagli anni ’60 in poi, Romanèe Conti e Chateau Petrus fine anni ’90, doppi magnum di Solaia e Masseto anni ’80, Barolo Monfortino ’88; Gaja & Rey 2005. Un ristorante che alla riapertura del 1° luglio si è reso protagonista di una novità: scegliere di avere un solo tavolo in sala. Un’idea di cucina sartoriale che sembra piacere ad una clientela esclusiva, data la lista d’attesa. Il menù non c’è, si concorda con lo chef a seconda degli ingredienti disponibili e i vini sono appannaggio del maitre. Ecco dunque il Gambero affumicato abbinato a un Riesling piemontese; l’Anatra in due servizi con un elegante Barbaresco di vent’anni; il Branzino all’ amo cotto nell’argilla con un Vermentino dei Colli di Luni; le Seppie cick ciack con una Ribolla in anfora di dieci anni; la Fregola risottata al granchio con un Soave lieve; l’albicocca spadellata all’Armagnac, gelato alle spezie, clafoutis con crema, insieme a un Barolo Chinato fresco. E se fosse tutto prenotato? Ci sono sempre le altre due ‘tavole’ del Cipriani, il ristorante Chips che guarda alla Punta della Dogana e il bar Gabbiano a bordo piscina.

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