Venerdì 19 Aprile 2024

Venditti e De Gregori in tour. Bomba o non bomba, ripartiamo da Roma

Quarantamila all’Olimpico per i due cantautori: al via la tournée a 50 anni da 'Theorius Campus'. "È un’unica grande canzone"

Antonello Venditti e il suo "miglior nemico", anzi il "peggior amico" come dice la canzone, si sono dati appuntamento ieri sera sotto la luna dell’Olimpico. Lui, Francesco "il “fratello bello“... io quello bravo" scherzava Antonello nell’attesa di ritrovare De Gregori nel cinquantennale di quel Theorius campus che li avvicinò per un paio di canzoni lasciandoli ostaggio delle distanze di una calda gioventù.

"Su Internet c’è scritto di tutto, perfino che Buonanotte fiorellino l’avrei composta per una mia prima moglie morta in un incidente aereo" taglia corto De Gregori. "Questa storia dei dissapori è superata dalla storia, l’abbiamo detto tante volte. Questa è l’ennesima, ma sappiamo che non servirà a niente". Le due canzoni che si sarebbero dedicati – Piano bar e Francesco – rimangono fuori.

"Ne abbiamo dovute tagliare tante, compresa quella Io e mio fratello che abbiamo scritto assieme…", spiegano. "Abbiamo lavorato su trentacinque pezzi e alla fine sono diventati trentadue, quindi siamo partiti già con le idee chiare".

Il concerto era in cartellone ormai da due anni, fermato e rifermato dalla pandemia, ma, come spiega Venditti, la prevendita si è impennata solo negli ultimi mesi, quando la gente ha sentito avvicinarsi l’evento. "Non un concerto, ma un’unica grande canzone" precisa subito il “core de Roma” parlando delle suggestioni rincorse fianco a fianco nel respiro di 44mila fan, a cui seguiranno altri ventuno concerti, con appuntamenti pure a Ferrara il 7 luglio, Lucca il 10, Cattolica il 16, La Spezia il 20 e Brescia il 5 settembre. Ma si vocifera anche di una coda teatrale in inverno. E intanto dalle prove di questo show è nata Venditti & De Gregori - Falegnami e Filosofi, la serie di Stefano Pistolini in sei puntate trasmessa su Discovery+.

Avvio straussiano (i Berliner diretti da Karl Böhm). Come introduzione alle loro liturgie pop-rock, Also sprach Zarathustra l’hanno usato in tanti, dai Green Day al Vasco del Modena Park, ma soprattutto l’ha usato lui, Elvis. "Anche se io, quando l’ho proposto come introduzione di questo incontro, avevo in mente Kubrick e il suo 2001: Odissea nello spazio" ammette De Gregori. Avvio con Bomba o non bomba e quel passaggio – "partirono in due, ma erano abbastanza" – in cui si sostanzia questa avventura.

Nella prima parte dello spettacolo la condivisione è totale, Antonello mette sul piatto pure Modena, Peppino, Sotto il segno dei pesci e Che fantastica storia è la vita, mentre De Gregori risponde con La leva calcistica della classe ’68, Bufalo Bill, La Storia, Generale. Poi è un continuo passare da un campo all’altro; fra i momenti in coppia affiora l’omaggio a Dalla di Canzone, Pablo (ancora Dalla nei ricordi, con una citazione dei Pink Floyd di Shine on you crazy diamond), La donna cannone, Unica, e su su fino al finale di Sempre per sempre, Roma capoccia.

Nel bis ecco Il vestito del violinista col suo pensiero ai bambini di Beslan, forse la più vicina alle ansie e inquietudini dei tempi, Ricordati di me e Viva l’Italia. Ancora una chiamata e ancora un paio di canzoni. Le ultime. Buonanotte fiorellino e l’inevitabile Grazie Roma.

"Siamo dei sopravvissuti, ma auguro alle nuove generazioni di sopravvivere tra cinquant’anni come noi", è la posizione del Principe. "Ma che sopravvissuti – replica piccato Antonello –: siamo un fiume in piena, io mi sento creativo, con tanta voglia di fare anche più di prima".

Il concerto, dicono convinti, "è unico. Senza riferimenti ad altri show, diverso da quelli cui siamo abituati dove tutto è già visto. Avessimo potuto non avremmo messo neanche i maxischermi. La quantità si vede, ma la qualità si sente".

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