Bologna, Milano, Pesaro, Rimini e Torino Sfida a cinque per ospitare l’Eurovision 2022

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Gran finale per la scelta della città designata ad organizzare l’Eurovision Song Contest 2022, il primo in Italia da trentuno anni a questa parte. Delle 17 città che in un primo momento avevano avanzato la propria candidatura, da Trieste in giù, solo 11 hanno poi confermato l’intenzione inviando in Rai il dossier dettagliato necessario per partecipare alla gara. Ieri la prima scrematura, basata sui criteri ingegneristici necessari ad allestire uno show tv di ultima generazione che ha ridotto il rush finale a cinque città: Bologna, in lizza sia con il Padiglione 37 di BolognaFiere che con l’Unipol Arena di Calasecchio di Reno, Pesaro con la Vitifrigo Arena, Rimini con la Fiera, Milano con il Palazzo delle Scintille (sembra) e Torino con il Pala Alpitour.

La scelta definitiva, salvo spostamenti dell’ultimo momento, dovrebbe avvenire lunedì prossimo, ma già ad un primo colpo d’occhio colpisce la bocciatura di Roma, con buona pace della sindaca Virginia Raggi che, all’indomani del trionfo di Zitti e buoni a Rotterdam aveva twittato: "Quella dei Maneskin è stata una vittoria fantastica. Roma orgogliosa dei suoi ragazzi. L’anno prossimo l’Italia ospiterà l’Eurovision Song Contest 2022. Roma è il palcoscenico perfetto per rilanciare la sfida". La cronica assenza di strutture adeguate della Capitale deve aver giocato un ruolo decisivo nelle scelte dell’European Broadcasting Union e della Rai, organizzatrici dell’evento, ed ora la kermesse guarda altrove con Bologna, Torino e Milano, grazie alle infrastrutture, in leggero vantaggio sulle altre due pretendenti.

Andrea Spinelli