La storia del cinema italiano è zeppa di commedie che conquistano un vasto pubblico e tengono a galla l'industria nostrana: il film 'Bla bla baby' spera di riuscire a fare lo stesso, a partire da giovedì 7 aprile, e di farlo grazie ad attori conosciuti (su tutti Alessandro Preziosi e Matilde Gioli) e grazie a un piccolo esercito di agguerriti neonati. La produzione è stata curata da Luca Barbareschi, mentre la regia è di Fausto Brizzi, autore in precedenza di successi come 'Notte prima degli esami', 'Ex', 'Maschi contro femmine', 'Femmine contro maschi' e 'Poveri ma ricchi'.
'Bla bla baby', tutto sul film
La trama ruota attorno a Luca, un 45enne brillante che lavora all'interno dell'asilo nido di una grande azienda. Ogni mattina affronta insieme alle colleghe strilli, pianti e l'impossibilità di capire cosa dicono e cosa vogliono i bimbi affidati loro. Un giorno, complice un omogeneizzato contaminato, il nostro eroe acquisisce la capacità di comprende cosa dicono i bimbi: dopo la sorpresa iniziale si convince che potrebbe sfruttare il suo dono per diventare ricco e anche per conquistare Silvia, giovane madre in carriera. Il figlio piccolo di lei, però, non è d'accordo e così inizia una piccola guerra sotterranea. Fino a quando i loschi affari del capo dell'azienda, che minacciano di mettere a repentaglio il lavoro di tutti, spingono Luca a tentare una sconclusionata missione di salvataggio. 'Bla bla baby' è diretto da Fausto Brizzi ed è scritto da quest'ultimo insieme a Paola Mammini ('Perfetti sconosciuti'), Herbert Simone Paragnani ('Beata ignoranza') e Mauro Uzzeo ('Winx Club'). Nel cast troviamo Alessandro Preziosi ('Mine vaganti'), Matilde Gioli ('DOC - Nelle tue mani'), Maria di Biase ('Arrivano i prof'), Chiara Noschese ('Linda e il brigadiere'), Massimo De Lorenzo ('Boris') e Cristiano Caccamo ('Don Matteo'). Poi ci sono i bambini: "Cinque coppie di gemelli per i protagonisti e altri dieci per i compagni di scuola", ha raccontato Fausto Brizzi. Che ha anche rivelato come il set ruotasse attorno ai neonati: "Ho messo a punto, giorno dopo giorno, un metodo di ripresa che assomigliava più al documentario che al cinema. Bisognava attendere che i bambini facessero alcune azioni necessarie allo sviluppo delle storia. Un po' come nei prodotti del National Geographic in cui l'operatore attende la mossa giusta da parte di un ghepardo o di un coccodrillo. Producevamo più di tre ore di materiale girato al giorno, in attesa di quell'attimo magico che finiva nel montaggio definitivo".
Il trailer
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