Venerdì 19 Aprile 2024

The Cure, biglietti dei concerti troppo cari. Smith s'infuria e Ticketmaster rimborsa

I fan hanno protestato per le commissioni applicate dalla piattaforma di vendita. Il frontman ha preso posizione

Robert Smith, cantante dei The Cure

Robert Smith, cantante dei The Cure

"Disgustato quanto voi". È stato lapidario il commento di Robert Smith, storica anima vocale dei Cure, di fronte alla pioggia di proteste sui social da parre dei fan sulle vertiginose commissioni dei biglietti del loro tour negli States. Costose ‘fee’ imposte dal colosso Ticketmaster che variavano in base alla location del concerto, più o meno gettonata, e che hanno fatto lievitare di molto i prezzi superando addirittura il costo dei biglietti stessi. "Per essere molto chiari: l'artista non ha modo di limitarli", ha scritto Smith in un tweet commentando i costi applicati dalla piattaforma. Lo aveva promesso e lo ha fatto: "Ho chiesto come sono giustificati. Se ottengo qualcosa di coerente in risposta, ve lo farò sapere a tutti". Smith ha definito la politica di vendita "una truffa avida e tutti gli artisti hanno la possibilità di non partecipare... se nessun artista partecipasse, cesserebbe di esistere". E qualcosa si è mosso dopo la sua presa di posizione: Ticketmaster rimborserà 10 dollari per ogni biglietto acquistato. Ma bisogna vedere se lo farà ‘cash’, oppure come sconto su acquisti futuri.

Cosa è successo

Mentre i Cure si preparano a tornare sul palco con un tour attraverso gli Stati Uniti – la prima tournée oltreoceano dal 2016 – sulla band inglese soffiano venti di polemica. I social sono stati invasi dalle proteste dei fan, che hanno pubblicato lo screenshot del carrello virtuale di Ticketmaster con il costo finale dei biglietti. Non solo le tariffe variavano tra un concerto e l’altro, ma gli addebiti superavano perfino il costo dell’ingresso. Tutto questo nel programma Verified Fan, che consente di registrarsi per una vendita anticipata dal colosso americano. Un esempio? Un biglietto da 20 dollari era arrivato a costare oltre 47 dollari (44 euro circa), quindi più del doppio. E questo perché, ad acquisto fatto, la piattaforma calcolava una commissione di servizio di 11,65 dollari (quasi 11 euro), un addebito per la struttura di 10 dollari (altri 9 euro e 41 centesimi), più una commissione per l'elaborazione dell'ordine di 5,50 dollari (5,18 euro). Ben 27,15 euro di sovrapprezzo finale su un biglietto da 20 dollari!

Il braccio di ferro

La querelle è scoppiata nei giorni scorsi. Smith aveva annunciato, orgoglioso, di avere scelto di ricorrere alla piattaforma per la vendita dei loro biglietti con l’obiettivo di evitare lo ‘scalping’ (l'utilizzo di tempi di vendita velocissimi per trarre profitto) ma si era rifutato di partecipare ai programmi Premium e alla vendita dei ‘prezzi dinamici’, e quindi variabili in base alla richiesta. "Avevamo l'ultima parola su tutti i prezzi dei biglietti per questo prossimo tour e non volevamo che quei prezzi fossero immediatamente e orribilmente distorti dalla rivendita", ha twittato Smith il 15 marzo. "Non eravamo d'accordo con la cosa del ‘prezzo dinamico/l’aumento dei prezzi/platinum ticket’ (pacchetti che insieme al biglietto offrono costosi servizi supplementari, ndr)... perché è di per sé un po' una truffa?”, ha aggiunto il cantante.  In un tweet successivo, Smith definiva la politica di vendita "una truffa avida e tutti gli artisti hanno la possibilità di non partecipare... se nessun artista partecipasse, cesserebbe di esistere".

"Sappiamo che è un sistema tutt'altro che perfetto – ha spiegato Robert Smith sui social – ma la realtà è che se non ci sono abbastanza biglietti in vendita un certo numero di fan perderà qualunque sistema usiamo, almeno questo cerca di mettere i biglietti nelle mani dei fan a un prezzo equo". E, per smorzare i toni, ha concluso con ironia: "Dovremmo esibirci in concerti più grandi”.

L’epilogo: fan rimborsati

Dopo giorni di botta e risposta, ieri sera l’annuncio a sorpresa. “Dopo un'approfondita conversazione, Ticketmaster ha convenuto con noi che molte delle commissioni applicate sono indebitamente elevate”, ha detto Smith ai fan. “Come gesto di buona volontà, ha offerto un rimborso di 10 dollari per biglietto a tutti gli account Verified Fan”, ha scritto l’artista inglese.

I precedenti

Musicisti come Bruce Springsteen e Taylor Swift hanno utilizzato il sistema di prezzi dinamici, che ha fatto schizzare alle stelle i singoli biglietti messi in vendita sulle piattaforme, provocando reazioni durissime. Ed è stato proprio in segno di protesta contro il costo dei biglietti che il magazine Backstreets, storico punto di riferimento della comunità dei fan del Boss, ha chiuso i battenti dopo 43 anni di pubblicazioni ininterrotte. Un duro colpo per l’immagine della star. “Siamo arrivati alla fine di un’era”, ha fatto sapere Chris Phillips, editore e direttore di Backstreets.

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