Codice Beverly Hills: dai sogni alla maledizione

Vent’anni fa l’ultimo episodio della serie “generazionale”. I protagonisti erano superstar, ma i loro destini si sono rivelati pieni di drammi

Beverly Hills 90210, anno 1990

Beverly Hills 90210, anno 1990

Roma, 18 maggio 2020 - Donna e David vanno all’altare per il fatidico “sì” mentre Kelly scopre che il suo ex fidanzato Matt sta per partire per New York e decide di raggiungere Dylan e di tentare ancora una volta di stare col suo vecchio amore. Si chiudeva così Beverly Hills 90210 (come il codice di avviamento postale), la serie cult che alla fine degli anni ’90 ha segnato la storia della tv con le avventure, i drammi e, soprattutto, gli amori di un gruppo di liceali del quartiere più ricco di Los Angeles. L’ultimo episodio andava in onda il 17 maggio 2000, dopo dieci stagioni e 293 episodi. 

Per un decennio i gemelli Brandon (Jason Priestley) e Brenda Walsh (Shannen Doherty), Kelly Taylor (Jennie Garth), David Silver (Brian Austin Green), Steve Sanders (Ian Ziering), Donna Martin (Tori Spelling), Andrea Zuckerman (Gabrielle Carteris) e Dylan McKay (Luke Perry) sono stati gli idoli di milioni di giovani in tutto il momdo (Italia compresa) che sognavano con loro di frequentare l’esclusivo West Beverly High School, ritrovarsi al Peach Pit, essere la ragazza più bella della scuola come Kelly o diventare un sex symbol come Dylan. Grazie a questi personaggi, per la prima volta gli adolescenti, americani e italiani, hanno avuto una rappresentazione complessa di loro stessi: le famiglie tradizionali, quelle disfunzionali, le madri e i padri single, i soldi che non pagano la felicità, le droghe, l’alcol, il sesso, i sentimenti mai lineari. Ma di fondo il telefilm celebrava l’amicizia, un legame grazie al quale i protagonisti, belli e ricchi, oppure dannati, superano gli ostacoli della vita.

Nella realtà però non è stato tutto rosa e fiori per il cast di Beverly Hill. A partire dalla morte di Luke Perry, scomparso il 4 marzo 2019 in seguito a un ictus a soli 52 anni: una tragedia inaspettata arrivata quando l’attore stava vivendo una “seconda” giovinezza artistica grazie alla serie Riverdale. Shannen Doherty – cacciata dal set di Beverly per il suo caratteraccio – dopo aver avuto problemi di alcol, da anni lotta contro un tumore al seno. Un’odissea che l’attrice ha deciso di condividere coi fan. L’ultimo aggiornamento, a fine aprile via social, quando ha fatto sapere che "dopo un anno in cui sto affrontando il ritorno del cancro e altri stress, sono tornata a prendermi cura di me stessa, abbracciando ogni nuovo giorno. Non sempre è facile. Ci sono giorni in cui sono depressa o semplicemente pigra. Ma vado avanti con l’aiuto delle mie amiche". 

Dipendenza da alcol anche per il “buono” Brandon, ovvero l’attore Jason Priestley: nel 1998 alla guida della sua Porche, in stato di ebbrezza è finito in un fosso rischiando di morire. Nel 2002, invece, a causa della sua passione per i motori ha rischiato di finire in sedia a rotelle in seguito a un incidente durante le Indy Pro Series. Tori Spelling, figlia del produttore della serie, è riuscita a dissipare l’eredità del padre con lo shopping sfrenato e una vita extralusso, riducendosi ora a fare videochat coi fan a pagamento (95 dollari l’una). 

La “maledizione” della serie si è abbattuta anche nella vita professionale degli attori che – a parte il doppio premio Oscar Hilary Swank che partecipò alla serie in un ruolo marginale – non sono riusciti a dare seguito al loro primo successo. Jennie Garth (Kelly) è rimasta imprigionata nel suo personaggio a tal punto da accettare un ruolo nello spin off degli anni Duemila (la serie 90210), Ian Ziering (Steve) per un periodo ha fatto lo spogliarellista a Las Vegas, mentre Brian Austin Green ha riconquistato le cronache “solo” per il matrimonio con il sex symbol Megan Fox. Un anno fa la vecchia gang con qualche ruga in più – e senza ovviamente Perry – si è ritrovata per il rifacimento BH90210 (andato in onda sul canale americano Fox): l’effetto nostalgia, però, ha deluso le aspettative e il progetto si è concluso in sole sei puntate.

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