Freddo nemico del cuore, coprirsi bene per scongiurare il rischio infarto

Lo specialista: maggiori cautele d'inverno per chi soffre di cardiopatie. Le basse temperature possono scatenare crisi ipertensive

Freddo nemico del cuore, foto di repertorio

Freddo nemico del cuore, foto di repertorio

Roma, 3 gennaio 2019 - Freddo nemico del cuore. “Il gelo di questi giorni può favorire spasmi delle coronarie e peggiorare il quadro dei pazienti affetti da arteriopatie”. Lo ha scritto Antonio Rebuzzi, docente di Cardiologia alla Cattolica e direttore della Terapia intensiva cardiologica del Policlinico Gemelli di Roma. Secondo lo specialista, i più vulnerabili agli effetti dell’ondata di freddo sono gli anziani, gli ipertesi, i cardiopatici, i malati cronici con insufficienza d’organo. “Possono verificarsi crisi di angina da freddo, e queste crisi, se prolungate, possono essere sinonimo di infarto - continua Rebuzzi - d’altra parte il gelo favorisce l’ischemia miocardica. In questi giorni, inoltre, le basse temperature possono provocare crisi ipertensive. Sarebbe bene consultare il cardiologo per capire se è opportuno aumentare il dosaggio dei farmaci per controllare la pressione, nei casi indicati”.

Cosa fare, allora, per difendersi? “Intanto - dice il cardiologo - è bene raccomandare agli anziani, agli ipertesi, a chi soffre di scompenso cardiaco, di vaccinarsi contro l’influenza, e anche contro la polmonite. Inoltre queste categorie di pazienti nei giorni di grande freddo devono fare particolare attenzione: coprirsi sempre molto bene, evitare sforzi fisici fatti all’esterno, seguire le terapie e consultare il medico in caso di malessere”. E il pericolo non è legato solo all’abbassamento delle temperature. “Gli anziani sono spesso fragili o immunodepressi, facilmente possono passare da un raffreddore o un’influenza a una polmonite. In questo caso, uno scompenso leggero diventa grave e sarebbe difficile recuperare la situazione, quindi è meglio evitare situazioni a rischio”, conclude Rebuzzi.