Infezioni, cannabis possibile arma contro superbatteri

Prove di laboratorio mostrano che il cannabidiolo estratto dalla pianta funziona in parte come antibiotico

CBD: una nuova soluzione contro i superbatteri?

CBD: una nuova soluzione contro i superbatteri?

Un possibile rimedio contro i superbatteri? La cannabis. O meglio il cannabidiolo (CBD), un metabolita della canapa sativa privo di effetti psicoattivi, già noto per le sue proprietà rilassanti, antinfiammatorie e antiossidanti. Un'equipe dell'Università del Queensland (Australia) ha portato alla luce prove sperimentali che dimostrano la capacità del CBD di uccidere diversi batteri responsabili di infezioni gravi, tra cui lo stafilococco aureo resistente all'antibiotico meticillina. CBD A SCOPO TERAPEUTICO Negli ultimi anni il cannabidiolo è al centro di ricerche per valutare le sue potenziali qualità in termini di impiego. Nonostante molti aspetti rimangano in attesa di conferma, in campo farmaceutico  qualcosa si è già mosso: ad esempio il CBD è stato sdoganato nell'Epidiolex, un farmaco approvato negli USA. Il lavoro dei ricercatori australiani suggerisce ora che la sostanza potrebbe risultare utile per sconfiggere le infezioni causate dai batteri Gram-negativi e da alcuni superbatteri diventati resistenti agli antibiotici convenzionali. FUNZIONA, QUANTO MENO IN LABORATORIO Gli scienziati hanno reso pubblico lo studio nel corso dell'annuale convegno dell'American Society for Microbiology, spiegando che negli esperimenti in laboratorio il CBD si è rivelato efficace nel neutralizzare germi e batteri fatti crescere su piastra di Petri, il comune recipiente usato per coltivare microrganismi. Il trattamento ha funzionato anche nel caso del superbatterio MRSA, uno degli agenti patogeni più temuti in ambiente ospedaliero. UN NUOVO TIPO DI ANTIBIOTICO? Lo studio, realizzato in collaborazione con l'azienda Botanix Pharmaceuticals, non offre risposte certe e definitive, né è al momento in grado di spiegare in che modo il cannabidiolo riesca a uccidere i batteri. Tuttavia, i ricercatori fanno sapere che le potenziali proprietà antibiotiche della sostanza sono "decisamente invitanti", tanto da meritare ulteriori indagini. "Se [il CBD] uccidesse i batteri sfruttando un meccanismo diverso dagli antibiotici esistenti, saremmo di fronte a qualcosa di molto interessante", ha detto in un'intervista uno dei membri del team.