Andare a letto presto aumenta le possibilità di avere figli

Secondo uno studio condotto in Danimarca, il numero di ore di sonno è collegato alla fertilità del seme di un uomo

Dormire fa bene

Dormire fa bene

Gli uomini che vanno a letto presto e che dormono circa otto ore a notte hanno maggiori possibilità di avere figli, perché il loro seme è quasi tre volte più fertile di quello di chi va a dormire tardi e lo fa per meno di sette ore. È quanto emerge da uno studio condotto in Danimarca, presso la Aarhus University, e che è stato presentato nel corso della conferenza annuale della European Society of Human Reproduction and Embryology (ESHRE): al momento deve ancora essere pubblicato su una rivista scientifica. ANDARE A LETTO PRESTO AUMENTA LE POSSIBILITÀ DI AVERE FIGLI L'indagine è stata condotta su cento volontari che stavano già frequentando una clinica della fertilità e che avevano un lavoro regolare. Nel senso che i loro orari erano fissi, con una sveglia mattutina fissata per potere arrivare in tempo in ufficio. È un dettaglio importante perché la maggiore qualità dello sperma è risultata connessa con una maggiore qualità del sonno, cioè con un numero sufficiente di ore di riposo. Ecco perché andare a letto prima delle 22:30 è risultato un determinante: era l'orario che garantiva almeno otto ore fra le lenzuola. Chi superava le 23:30 non poteva svegliarsi più tardi il mattino successivo e quindi dormiva mediamente per meno tempo. L'IMPORTANZA DEL SONNO Il professor Hans Jakob Ingerslev, primo firmatario della ricerca, ha ipotizzato che la correlazione tra sonno e fertilità abbia una origine psicologica: "Gli uomini privati di una giusta quantità di ore di sonno hanno livelli di stress più alti e ciò può avere un impatto sulla qualità del loro seme". A proposito della tipologia di sonno, Ingerslev ha sottolineato che non è emersa una differenza fra coloro che dormivano senza interruzioni e coloro che invece si alzavano saltuariamente la notte, ad esempio per andare in bagno. Fino a quando non parliamo di insonnia, dunque, quando cioè intervengono fattori di stress, il numero di ore di sonno è risultato essere l'unico parametro che conta, a prescindere da come dormiamo. Leggi anche: - Lavorare troppo aumenta il rischio di infarto - Cinque app per monitorare il sonno - Individuato un antidoto che combatte lo stress