Mercoledì 24 Aprile 2024

Pestato per un bacio a Benedetta Porcaroli in gita scolastica, aggressore condannato. Ma pagherà anche l’istituto

I fatti risalgono al 2015, quando l’attrice era ancora studentessa del liceo Visconti di Roma

L'attrice Benedetta Porcaroli (Ansa)

L'attrice Benedetta Porcaroli (Ansa)

Roma, 7 aprile 2023 - La compagna di classe bacia un altro ragazzo e lui, roso dalla gelosia, picchia quello che ritiene un rivale rompendogli il setto nasale. Ora, a distanza di quasi 8 anni da quell'episodio, arriva la condanna sia per l'aggressore sia per la scuola. Protagonista – suo malgrado – della vicenda è però l'attrice Benedetta Porcaroli, all'epoca dei fatti solo studentessa dell'istituto Visconti di Roma. È lei infatti la compagna di classe per la quale A.V., oggi 24enne, ha colpito in pieno volto un altro liceale e rimediato una condanna a 9 mesi (ma la pena è stata sospesa).

La storia, raccontata dal Messaggero, risale a una sera di fine novembre del 2015. La classe è in gita a Praga e la futura star di 'Baby' e 'La scuola cattolica' (il film sul massacro del Circeo) dà più confidenza a un ragazzo, con il quale in discoteca si scambia un bacio. Un gesto che non possa inosservato agli occhi di un altro compagno, anche lui invaghito di Benedetta Porcaroli. Così quando tutti rientrano in camera, lui si reca in quella dell'altro e qui lo colpisce, nel sonno, con un pugno e una testata. La vittima, una volta rientrata in Italia, si deve sottoporre a un'operazione per ridurre una frattura al naso. I giorni di prognosi per rimettersi sono invece 42.

Per quell'aggressione, come detto, ieri è arrivata la condanna per lesioni personali gravi. Ora l'imputato e la scuola dovranno rispondere in solido del risarcimento dei danni subiti dalla vittima (dovrà essere istituito un processo civile). A rischiare è anche l'ex preside che aveva accompagnato i ragazzi in gita. Ascoltato come teste, aveva dichiarato di non essersi accorto di nulla all'indomani dell'aggressione, nonostante il volto tumefatto della vittima. Adesso il giudice ha disposto l’invio degli atti in Procura per verificare se ci sia stata una falsa testimonianza.

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