L'attrice Benedetta Porcaroli durante la registrazione della trasmissione televisiva Offstage in onda su Rai Movie, Centro Sperimentale di Cinematografia, Roma, 12 giugno 2019. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Benedetta Porcaroli (Ansa)

Roma, 23 dicembre 2019 - «A Miami mi hanno fermato due portoricani per strada, urlando come pazzi: avevano visto la serie Baby , e per loro ero la star del momento! M’è preso un colpo. Siamo arrivati in duecento paesi nell’arco di ventiquattro ore. Quando succedono cose come questa, devi tenerti forte. Non devi sbandare, pensare di essere cambiata da quella del giorno prima". Ha le idee chiare, Benedetta Porcaroli, la prima star dello streaming italiano. Lanciata dalla serie Netflix 'Baby', Benedetta è in questi giorni nelle sale italiane con il film 18 regali di Francesco Amato, al fianco di Vittoria Puccini ed Edoardo Leo. Ventun anni, un viso luminoso, dolcissimo ma forte. La tranquillità di dire sempre quello che pensa, senza scomporsi mai. Anche adesso che ha un milione di follower su Instagram. Il padre, avvocato e archeologo, le fa vedere i film con Anna Magnani e Alberto Sordi quando è ancora bambina. Al cinema, però, arriva senza scossoni. Non proprio per caso, ma senza forzarsi. La prima passione è la musica: "Otto anni di canto. Cantavo in un gruppo, una passione immensa. Adesso canto in bagno". Qualche foto di moda nell’adolescenza: "Ma era una cosa quasi in famiglia, molto easy". Poi un provino per la fiction Tutto può succedere: e tutto cambia. Ogni pomeriggio, dopo la scuola, andare sul set. Non ha più smesso. Benedetta,  18 regali  è il primo film davvero drammatico che interpreti... "Sì. È anche un film ispirato a una storia vera, quella di Elisa Girotto. Elisa aveva appena partorito la sua prima figlia, quando scoprì di essere malata. E allora preparò diciotto regali per altrettanti compleanni, per accompagnarla fino al suo diciottesimo compleanno". Tu sei la figlia… "Sì, e la storia viene raccontata dal suo punto di vista. Sono, in qualche modo, lo sguardo del film. Un film che è una storia d’amore fra due donne che non si conoscono". Hai iniziato prestissimo a lavorare. Ti è pesato, questo?  "Non è stata una cosa voluta, ma mi sono abituata abbastanza presto. Con la televisione, sono stata sul set per sette mesi all’anno. Ho capito subito che mi piaceva tantissimo". Baby, la serie che ti ha lanciata, è un successo enorme. Perché, secondo te?  "Perché tocca temi in realtà comuni a tutti, come il passaggio dall’adolescenza all’età adulta". Che pensi che sia piaciuto ai registi del tuo modo di entrare nello schermo? "Forse qualche cosa che c’è di malinconico, insieme all’allegria ‘normale’ di una ventenne. Anche quando sono allegra, sembra che stia aspettando una brutta notizia". Però, mentre lo dice, ride. Hai mai il timore che tutto possa cambiare, trasformarsi? "Ho paura che tutto possa finire in un attimo. È difficile rimanere con i piedi per terra quando tutti contribuiscono a darti l’illusione di essere arrivata. Ma io per prima so di non essere arrivata a niente. E comunque, dovesse finire, tornerò a studiare Filosofia". Gli attori che adori? "Italiani? Luca Marinelli, Alessandro Borghi, le gemelle Fontana. Internazionali? Woody Harrelson, Daniel Day-Lewis, Joaquin Phoenix. Una sera, in un locale, ho incontrato Kevin Spacey. Ecco, per me lui è il più grande di tutti. E trovo insensato che, dopo le accuse che lo hanno coinvolto, abbiano pensato di ‘cancellarlo’ da un film". I registi con i quali, potendo scegliere, vorresti lavorare?  "Fra tutti tutti? I fratelli Coen, Xavier Dolan, Lanthimos, David Fincher, Kathryn Bigelow. Scorsese, naturalmente. E Denis Villeneuve". Hai un fidanzato attore, Michele Alhaique, più grande di te di quasi vent’anni. Ti dà forza avere al fianco qualcuno che ha già compiuto un percorso simile al tuo? "Michele è molto generoso, mi aiuta, mi consiglia, sempre con molto affetto. È una persona straordinaria, equilibrato, gentile, ironico. No, non sento nessuna distanza con lui".                 Visualizza questo post su Instagram                            us Un post condiviso da  Benedetta Porcaroli (@bennipi) in data: 5 Nov 2019 alle ore 4:10 PST

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<p>Roma, 23 dicembre 2019 -&nbsp;«A Miami mi hanno fermato due portoricani per strada, urlando come pazzi: avevano visto la serie Baby , e per loro ero la star del momento! M’è preso un colpo. Siamo arrivati in duecento paesi nell’arco di ventiquattro ore. Quando succedono cose come questa, devi tenerti forte. Non devi sbandare, pensare di essere cambiata da quella del giorno prima".<br />
Ha le idee chiare, <strong>Benedetta Porcaroli</strong>, la prima star dello streaming italiano. Lanciata dalla serie Netflix '<strong>Baby</strong>', Benedetta è in questi giorni nelle sale italiane con il film <strong>18 regali</strong> di <strong>Francesco Amato</strong>, al fianco di<strong> Vittoria Puccini</strong> ed <strong>Edoardo Leo</strong>. Ventun anni, un viso luminoso, dolcissimo ma forte. La tranquillità di dire sempre quello che pensa, senza scomporsi mai. Anche adesso che ha <strong>un milione di follower </strong>su <strong>Instagram</strong>. Il padre, avvocato e archeologo, le fa vedere i film con Anna Magnani e Alberto Sordi quando è ancora bambina. Al cinema, però, arriva senza scossoni. Non proprio per caso, ma senza forzarsi. La prima passione è la musica: "Otto anni di canto. Cantavo in un gruppo, una passione immensa. Adesso canto in bagno". Qualche foto di moda nell’adolescenza: "Ma era una cosa quasi in famiglia, molto easy". Poi un provino per la fiction <strong>Tutto può succedere</strong>: e tutto cambia. Ogni pomeriggio, dopo la scuola, andare sul set. Non ha più smesso.</p>

<p><b>Benedetta, </b> <b>18 regali</b> <b> è il primo film davvero drammatico che interpreti...</b><br />
"Sì. È anche un film ispirato a una storia vera, quella di Elisa Girotto. Elisa aveva appena partorito la sua prima figlia, quando scoprì di essere malata. E allora preparò diciotto regali per altrettanti compleanni, per accompagnarla fino al suo diciottesimo compleanno".<br />
<b>Tu sei la figlia…</b><br />
"Sì, e la storia viene raccontata dal suo punto di vista. Sono, in qualche modo, lo sguardo del film. Un film che è una storia d’amore fra due donne che non si conoscono".<br />
<b>Hai iniziato prestissimo a lavorare. Ti è pesato, questo? </b><br />
"Non è stata una cosa voluta, ma mi sono abituata abbastanza presto. Con la televisione, sono stata sul set per sette mesi all’anno. Ho capito subito che mi piaceva tantissimo".<br />
<b>Baby, la serie che ti ha lanciata, è un successo enorme. Perché, secondo te? </b><br />
"Perché tocca temi in realtà comuni a tutti, come il passaggio dall’adolescenza all’età adulta".<br />
<b>Che pensi che sia piaciuto ai registi del tuo modo di entrare nello schermo?</b><br />
"Forse qualche cosa che c’è di malinconico, insieme all’allegria ‘normale’ di una ventenne. Anche quando sono allegra, sembra che stia aspettando una brutta notizia". Però, mentre lo dice, ride.<br />
<b>Hai mai il timore che tutto possa cambiare, trasformarsi?</b><br />
"Ho paura che tutto possa finire in un attimo. È difficile rimanere con i piedi per terra quando tutti contribuiscono a darti l’illusione di essere arrivata. Ma io per prima so di non essere arrivata a niente. E comunque, dovesse finire, tornerò a studiare Filosofia".<br />
<b>Gli attori che adori?</b><br />
"Italiani? Luca Marinelli, Alessandro Borghi, le gemelle Fontana. Internazionali? Woody Harrelson, Daniel Day-Lewis, Joaquin Phoenix. Una sera, in un locale, ho incontrato Kevin Spacey. Ecco, per me lui è il più grande di tutti. E trovo insensato che, dopo le accuse che lo hanno coinvolto, abbiano pensato di ‘cancellarlo’ da un film".<br />
<b>I registi con i quali, potendo scegliere, vorresti lavorare? </b><br />
"Fra tutti tutti? I fratelli Coen, Xavier Dolan, Lanthimos, David Fincher, Kathryn Bigelow. Scorsese, naturalmente. E Denis Villeneuve".<br />
<b>Hai un fidanzato attore, Michele Alhaique, più grande di te di quasi vent’anni. Ti dà forza avere al fianco qualcuno che ha già compiuto un percorso simile al tuo?</b><br />
"Michele è molto generoso, mi aiuta, mi consiglia, sempre con molto affetto. È una persona straordinaria, equilibrato, gentile, ironico. No, non sento nessuna distanza con lui".</p>

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Benedetta Porcaroli non è più Baby. Ora il film '18 regali'

Benedetta Porcaroli non è più Baby. Ora il film '18 regali' - Magazine - quotidiano.net

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Benedetta Porcaroli non è più Baby. Ora il film '18 regali'

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