Belen Rodriguez: "De Martino? Sensuale e infedele. Arrivai in Italia con 180 euro"

La neo conduttrice de Le Iene: "Fui trattenuta alla frontiera per 48 ore, ma dell’Argentina non ho nessuna nostalgia"

Belen Rodriguez

Belen Rodriguez

Belen Rodriguez, ha appena debuttato come conduttrice di Le Iene (dove, tra l’altro, ha fatto parecchie clamorose spontanee ammissioni su Stefano De Martino: "Lui è la persona che più mi ha fatto soffrire in assoluto, penso anche che mi abbia tradito", ma ha aggiunto: "Ieri sera ero a cena con lui. È il più sensuale, ma anche il più infedele"). Ha dichiarato che lavorare al programma di Italia 1 era sempre stato il suo sogno... "Il programma originale è argentino, si chiama Cqc, che significa Caiga quien caiga, cioè chi cade per primo, cade. Lo seguivo da bambina, quando ero ancora là".

Ha fatto un’intervista a Diana Di Meo, la ragazza arbitro il cui ex ha caricato sul web un suo video intimo. Una tematica che la riguarda da vicinissimo, visto che anche a lei era toccata la stessa sorte... "In origine l’intervista la doveva fare Teo (Mammucari, ndr) . Parlando con Davide (Parenti, l’autore del programma, ndr) , però, gli ho detto che mi sentivo di affrontarla. Mi ero riproposta di non parlarne più, perché ogni volta che salta fuori l’argomento ci sono migliaia di tastiere che caricano di nuovo quel mio video maledetto sui siti. Non è piacevole: è uno stupro mentale".

Ha dichiarato che vuole combattere, lì alle Iene, la disparità, perché l’ha vissuta sulla sua pelle: "Io sono nata in una casetta che non aveva i vetri alle finestre", ha detto. Ci spiega meglio? "All’epoca di Menem, in Argentina, era successo ciò che sta succedendo ora in Italia: i ricchi diventavano sempre più ricchi, e i poveri sempre più poveri. C’era una grave crisi economica e licenziarono mio padre. La mia famiglia fu costretta a traslocare e mio padre con le sue mani ne costruì una seconda. Ma, arrivato al secondo piano, non aveva più soldi per i vetri delle finestre, così le chiuse con fogli di plastica".

Cosa la fa arrabbiare di più? "Nelle divise – dai magistrati ai carabinieri alla polizia – ci sono tante brave persone, ma ce ne sono tante altre che se ne approfittano. Quando ho denunciato che il mio video intimo era stato messo in rete, il giudice mi ha detto: ‘E chi mi dice che non sia stata lei?’. Purtroppo la legge non è uguale per tutti. Un’altra cosa che mi indigna è la mancata tutela delle diversità dei sessi. I gay non hanno ancora gli stessi diritti. Io sono favorevole all’adozione da parte delle coppie gay: ci sono bambini orfani, o che muoiono di fame in Africa: è meglio quello o essere accuditi da due persone che ti amano?"

Il suo arrivo in Italia non fu trionfale... "Quando cambiai la moneta argentina con cui ero arrivata scoprii che in tutto avevo 180 euro. Fui trattenuta alla frontiera per 48 ore, senza nessun motivo: tra Italia e Argentina c’è un forte legame, non c’è bisogno di un contratto di lavoro per venirci. Andai ad abitare con altre dieci ragazze in un appartamento. Non riuscivo ad avere il permesso di soggiorno: sarò andata decine di volte a chiederlo, mettendomi in fila alle cinque del mattino... Sono una delle poche che voleva pagare le tasse, ma senza permesso non potevo. Ma non sono stati anni difficili, per niente. Mi sono divertita tantissimo, accolta dall’Italia in modo meraviglioso".

Una sua gaffe lavorativa? "Davide Parenti l’avevo visto una sola volta, quindici anni fa, e non ne ricordavo il viso. Quando sono venuta a Mediaset per parlare del programma, mi sono seduta nel salottino ed è arrivato questo bell’uomo che era impegnato in una telefonata. Io intanto mi pettino, mi sistemo il trucco, mi metto il collirio... Quando ha finito la chiamata gli dico: ‘Sto aspettando Davide Parenti’. E lui: ’Sono io Davide Parenti’. Chissà perché me lo immaginavo con più chili, invece gli ho detto: 'Ma sei uguale a Michael Douglas!’ Ci siamo fatti una bella risata".

In un’intervista di qualche anno fa ha detto di non considerarsi un ‘successo mondiale’. La pensa ancora così? "Sono famosa in Italia e in Argentina, ma non nel resto del mondo. Nel corso del tempo mi hanno offerto piccoli ruoli in film con Orlando Bloom, con Antonio Banderas, mi voleva anche il produttore Andrea Jervolino. Ma ho sempre detto di no. ‘Metti caso che divento davvero famosa, è la fine’. Ero spaventata. Già così vivo assediata dai paparazzi... Sono contenta, guadagno abbastanza, non me ne pento".

Che rapporto ha con i paparazzi che la inseguono in eterno? "Ora li vivo meglio, mi sono stancata di fare il muso. Oggi comprendo che il loro mestiere è quello di rompermi le palle. Il giorno che sei contenta li sopporti, ma quando magari sei giù di corda... Ho provato a dirgli, oggi no, ragazzi, lasciatemi stare: ma uno se ne va e gli altri sette restano. Mi è anche capitato di stare in casa per mesi per evitarli".

Ha nostalgia dell’Argentina? "Mai. Ogni tanto ci vado, per ritrovare la mia musica, la mia lingua. Ma la mia casa ormai è qui, dove c’è la mia famiglia".