“Let the sunshine in”. Più che un festival assomigliava un raduno d’inizio estate, quello sprofondato ieri e domenica dall’animo anni ’60 dei Baustelle sul palco dell’Anfiteatro delle Cornacchie al Parco delle Cascine di Firenze.
Due giorni di pensieri, parole e canzoni sotto la luna come se il sogno fosse ancora intero e le utopie della generazione dell’Acquario capaci di riscaldare l’animo di vent’anni in jeans scampanati, abiti a sottoveste, camicette gitane. Un’avventura “galactica” per Francesco Bianconi & Co., in scena con la loro allure d’antan e perfino un gong dalle memorie floydiane quando associato agli umori psichedelici di un brano come L’indaco. Un piccolo sogno grande impresa "perché volevamo una rappresentazione live dell’ultimo album El Galactico diverso dal classico tour". In scena 25 anni di carriera, con un repertorio diversa da sera a sera, ma anche "un’apertura a un altro tipo di musica in qualche modo a noi affine" come i Neoprimitivi o l’Emma Nolde che canta avvolta dalla bandiera della pace, o i Delicatoni e la Marta Del Grandi. Ospiti a sorpresa i Post Nebbia, l’osannato Niccolò Contessa, Coca Puma, Amalfitano, Irene Grandi.