Martedì 23 Aprile 2024

BAROLO E BARDOLINO PER IL CIN CIN AL QUIRINALE

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di Luca Bonacini

Palcoscenico d’eccellenza, il Quirinale ha ospitato nei suoi saloni re, regine, premier e capi di stato, in visita a Roma per incontrare i presidenti della Repubblica. Le annotazioni di ciò che venne portato in tavola rivivono nel volume I menu del Quirinale, dell’Accademia Italiana della cucina, fondata nel 1953 da Orio Vergani. E’ una collezione di menu, ricchi di note a margine, che descrivono l’organizzazione di eventi di prestigio in cui la nobile arte dell’ospitalità italiana, ha potuto esprimersi ai più alti livelli. Rigidi protocolli collaudati in decenni di incontri internazionali accertano l’opportunità o meno di determinati piatti, verificano il servizio, la mise en place e decidono i vini, selezionandoli tra le migliori etichette della penisola. Nella cena del 1959 indetta dal presidente Giovani Gronchi per Charles De Gaulle, c’erano Riesling e Santa Cristina Antinori, insieme ad aragosta, pollastra e carciofi. Nel 1961 a pochi giorni dalla fine del suo mandato, Gronchi riceverà al Quirinale la regina Elisabetta II, decidendo per Soave Bertani e Barolo Opera Pia, con spuma di aragosta, lombata alla Montglass e sformato di zucchine. Nel 1964 in onore dello Scià dell’Iran, si videro Riesling e Santa Maddalena a innaffiare tortellini alla panna, sogliole alla castigliana e faraona al Madera, mentre nel 1965 il presidente Giuseppe Saragat per fare gli onori di casa al principe Hitachi del Giappone, offrirà un pranzo con trote salmonate valdostane, carciofi alla romana e funghi all’Orly, insieme a Poully fumè e Bardolino Bolla. Quando nel ‘66 verrà a Roma il potente ministro degli esteri Andrej Gromyko i cuochi del Quirinale prepareranno spigola dell’Adriatico, pollastre alla Neva, carciofi alla romana, con Santa Margherita Ruffino e Barolo Fiorina ‘47. Oscar Luigi Scalfaro, nel ‘94 cenerà con il presidente americano Bill Clinton, bevendo Greco di Tufo e brut rosé; e nel ’98 riceverà il russo Boris Eltsin con Rigato e Moscato d’Asti, mentre nell’incontro tra Azeglio Ciampi e il re del Marocco Maometto VI del ’99, saranno in tavola Vermentino ligure, Barbaresco e brut metodo classico.

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