Barbra e i suoi segreti: dal “flirt“ con Carlo III alle offese di Matthau

Barbra Streisand racconta la sua vita in un memoir di quasi mille pagine, rivelando retroscena emozionali e segreti inediti sui suoi amori, colleghi e successi. Una storia di rabbia, cordoglio, umiliazioni e vittorie che ha conquistato l'attenzione di fan e amanti dello showbiz.

In una società dove alle celebrità, per raccontarsi ai propri fan, basta aprire un profilo sui social media, l’unico appeal che rimane alle autobiografie sono i segreti inediti, i flirt mai svelati, i retroscena emozionali ed emozionanti. È così che Barbra Streisand, 81 anni lo scorso 24 aprile, conquista ancora una volta l’attenzione dei fan e di tutti gli amanti dello showbiz: il 7 novembre è uscito, in inglese, il suo memoir My Name is Barbra. In quasi mille pagine vengono sviscerati gli oltre 60 anni di ardore creativo, rabbia, cordoglio e successi di una dei pochi artisti che vantano la spilla da "Egot", coloro cioè che hanno vinto Emmy (5), Grammy (10), Oscar (2) e Tony Award (1).

Tra i tanti racconti, quelli degli amori: se avesse giocato bene le sue carte, scherza Barbra, sarebbe diventata una principessa e poi, chissà, forse anche regina. A quanto pare re Carlo III, ai tempi del college, aveva un suo poster appeso in camera. "Nel 1994 – si legge nel memoir – feci un tour. La seconda sera che mi esibivo a Londra, si presentò il principe Carlo". Fu l’inizio di una simpatia, di una "straordinaria amicizia" che dura da decenni. Pur se inizialmente riluttante, Streisand passa in rassegna anche altri sinceri, divertiti ed emozionanti rapporti sentimentali, dallo schietto Marlon Brando all’affettuoso Pierre Trudeau, il "bizantino" Jon Peters e il tennista Andre Agassi, 28 anni più giovane.

Ma non mancano pure colleghi che – si scopre leggendo l’autobiografia – non hanno mancato di umiliarla. Da Sydney Chaplin, uno dei figli del leggendario Charlie, l’originale Nick Arnstein nella versione Broadway di Funny Girl, quando lei non ricambiò il flirt, per ripicca, cominciò a sussurrarle insulti e volgarità mentre era sul palco di fronte al pubblico a Walter Matthau che la umiliò sul set di Hello, Dolly! urlando: "Ho più talento nelle mie scoregge che tu in tutto il tuo corpo".

Elettra Bernacchini

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