Mercoledì 24 Aprile 2024

Nasce l'Auditel dello streaming. E il re è Sky

Vince nelle visualizzazioni su computer e cellulari. Nel numero di ore, Mediaset batte Rai

Nasce l'Auditel dello streaming

Nasce l'Auditel dello streaming

Roma, 26 giugno 2019 - Una volta la tv era una tavola calda a menù fisso: ti sedevi e il cameriere ti serviva quello che voleva il cuoco. Oggi invece è un ristorante a cinque stelle con un menù di 400 pagine. Non solo: potete mangiare a tavola, a letto, in macchina, in treno, e il bello è che non dovete nemmeno rispettare gli orari, la cucina è sempre aperta. La tv è diventata liquida: grazie a smartphone, pc e tablet, potete vedere quello che volete quando volete e dove volete.   Per questo l’Auditel, la società che misura gli ascolti televisivi, si è dovuta adeguare. Da ieri l’Auditel fornisce i dati delle visioni attraverso i device elettronici divisi per canali ed emittenti (i dati più dettagliati e quotidiani saranno a disposizione delle società di elaborazione). Si tratta, è bene dirlo subito, di una rilevazione parziale che in realtà fotografa solo l’orma digitale delle tv tradizionali, e cioè DeA, Discovery, La7, Mediaset, Rai, Sky – le uniche emittenti che hanno aderito all’iniziativa. Tutto il resto, il vero universo digitale – e citiamo solo Netflix, Amazon Prime Video, YouTube – resta fuori da questa rilevazione, per volontà delle stesse società che non hanno, per molti motivi (forse anche fiscali) alcun interesse a farsi misurare in modo sistematico.

Ormai la platea digitale conta numeri importanti. In Italia abbiamo 112 milioni di schermi, di cui 42 di tv tradizionali, 43 di smartphone, 7 di tablet, 19 di pc, il resto consolle di gaming e altro. La nuova misurazione – che si affiancherà ma non si sommerà a quella tradizionale effettuata con i meter installati nelle case di 16.100 famiglie italiane – fornirà quattro tipi di dati: l’ascolto medio ogni minuto, lo stream (potremmo dire la trasmissione, che sia un video o uno spot) visto per almeno 300 millesecondi (il tempo di un clic), il tempo totale di visione dello stream per ciascun apparecchio, e infine la durata media della visione di uno stream.   Ebbene, cosa ha rivelato la prima settimana di rilevazioni? In quantità assoluta, sono stati 120 milioni i video visti (il 92% on demand, il resto in diretta). Il totale del tempo speso a guardare video è stato di 5,6 milioni di ore. La durata media di ogni visione è stata di 5 minuti e 19 secondi, più bassa (4 minuti e 31 secondi) per gli smartphone, molto più estesa per le smart tv (20 minuti).    Ma soprattutto la rilevazione ha svelato chi fa la parte del mangiaudience (digitale): Sky. Il colosso della tv satellitare totalizza infatti oltre 74 milioni di visualizzazioni, contro i 27 di Mediaset e gli 11 della Rai. Niente di strano: il prodotto televisivo di Sky è molto più adatto a una visione on demand rispetto a Rai e Mediaset, senza contare che lo spettatore Sky è abituato ormai da anni alla fruizione differita. La classifica cambia, però, se si considerano le ore trascorse davanti agli schermi. Qui vince Mediaset con 2,1 milioni di ore. La Rai arriva seconda staccata di pochissimo: 2,07 milioni di ore. Sky è terza con un milione di ore. Perché? Perché probabilmente lo spettatore Sky si guarda brevi clip (le highlights dei gol, soprattutto), mentre chi apre RaiPlay o Mediaset Play più di frequente segue una trasmissione (o un film) per intero o quasi. In ogni caso, è pronto in tavola.  

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