Giovedì 18 Aprile 2024

Asterix stavolta fa il giro d’Italia. E Parigi celebra 'papà' Goscinny

Il nuovo albo del Gallo più amato. Al Museo di arte e storia del giudaismo l’omaggio alle origini ebraiche del grande sceneggiatore che creò la saga insieme al disegnatore Uderzo

Asterix e la corsa d'Italia

Asterix e la corsa d'Italia

Una corsa di carri attraverso l’Italia per affermare il prestigio di Roma e l’unità dei popoli italici, ma anche per sottolineare l’eccellenza delle strade romane: è questo progetto ambizioso di Giulio Cesare al centro del nuovo albo delle avventure di Asterix. Si tratta di “Asterix e la corsa d’Italia”, il trentasettesimo volume della serie, uscito da pochi giorni in Francia e che in Italia uscirà (con Panini Comics) il 26 ottobre, a pochi giorni dall’inizio di Lucca Comics (1-5 novembre). I personaggi della popolare saga in cui un villaggio gallico resiste ai romani e si fa beffe di Giulio Cesare (Asterix, Obelix, Idefix) sono nati dalla fantasia dello sceneggiatore René Goscinny (scomparso nel 1977) e del disegnatore Albert Uderzo che da qualche anno ha passato la mano a Jean-Yves Ferri a Didier Conrad che firmano anche “Asterix e la corsa d’Italia” . In un certo senso questo albo è un omaggio a entrambi: la storia è ambientata in Italia, Paese d’origine di Uderzo, grande disegnatore umoristico, ed esce proprio nel quarantennale della morte del geniale Goscinny, creatore di innumerevoli gag indimenticabili, scomparso il 5 novembre 1977 ad appena 51 anni.

Questo anniversario è stato celebrato sino dal mese di gennaio con un obelisco commemorativo ad Angoulême (la capitale del fumetto francese, durante il festival internazionale) e con altre iniziative di vario genere che si concentrano, ovviamente, nel periodo di avvicinamento alla data della morte. Così, è assolutamente da non perdere la mostra su Goscinny organizzata a Parigi dal Museo di arte e storia del giudaismo (fino al 4 marzo 2018) in omaggio all’origine ebraica dello sceneggiatore figlio di immigrati polacchi poi naturalizzati francesi.

Ancora a Parigi, alla Cinemateca (sempre fino al 4 marzo 2018) un’esposizione celebra il fecondo rapporto tra Goscinny (il “Walt Disney francese”) con il cinema.

Tornando all’albo “Asterix e la corsa d’Italia” (“Asterix et la Transitalique” nell’originale francese) il piano di Cesare è quello di organizzare una corsa che magnifichi le glorie romane e sia segno di unificazione tra i vari popoli della nostra penisola. Anche se Cesare sogna un’Italia unificata, infatti, la penisola è composta da molte regioni che rivendicano la propria indipendenza. Per Cesare è essenziale che la corsa abbia un verdetto ben preciso: a vincere deve essere un carro romano. Facile immaginare che a guastare questo piano saranno proprio Asterix e Obelix.

Difficile spiegare il successo travolgente della serie, nata sulle pagine del primo numero dello storico mensile “Pilote” (il 29 ottobre 1959), un successo dovuto alla perfetta simbiosi narrativa tra un raffinato umorista come Goscinny e un disegnatore di grandissimo talento come Uderzo. Il tutto in una cornice temporale ben definita e riconoscibile (siamo nel 50 avanti Cristo) con riferimenti a fatti storici e la partecipazione di personaggi realmente esistiti come Giulio Cesare. Ma nelle storie che vedono Asterix, l’inseparabile e ingenuo Obelix e tutto il villaggio farsi beffe dei romani anche grazie alla famosa pozione magica, in realtà c’è una satira di costume contemporanea, una presa in giro dell’ottusità del potere, della burocrazia, di tic e manie del mondo moderno. E, ovviamente, c’è un bel po di sciovinismo francese, eppure espresso in maniera così delicata e divertente da affascinare il pubblico di tutto il mondo sia nei fumetti (370 milioni di album venduti, traduzioni in 111 lingue) sia nei lungometraggi animati.

Certo, prima con la morte di Goscinny (Uderzo non è stato altrettanto brillante dell’amico come sceneggiatore) e dopo che il disegnatore di origini italiane ha abbandonato per raggiunti limiti di età (ha compiuto 90 anni il 25 aprile scorso) la serie ha un po’ sofferto, ma la sfida di Ferri e Conrad è quella di proseguire nel solco della tradizione mantenendo un alto livello qualitativo. Di certo, l’attesa per “Asterix e la corsa d’Italia” è alta ed è probabile che oltre a vincere la corsa, Asterix vinca, ancora una volta, la sfida delle vendite.

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