'L'assedio di Silverton', il nuovo thriller drammatico di Netflix

Mercoledì 27 aprile esce in streaming su Netflix 'L'assedio di Silverton', un film in cui una rapina in banca e un contesto di ingiustizia sociale si mescolano per dare vita a un thriller pieno di suspense. La vicenda è ispirata a un curioso fatto realmente accaduto in Sud Africa, ai tempi dell'apartheid, ma regista e sceneggiatore si sono presi parecchie libertà creative: una cosa che ha diviso la critica intorno al giudizio da dare.

'L'assedio di Silverton', tutto sul film

La storia vera racconta che nel 1980 tre attivisti di una frangia dell'African National Congress (ANC) tentarono un'operazione armata di sabotaggio di un impianto petrolifero. Le cose andarono male, iniziò una fuga precipitosa e i tre finirono all'interno di una banca di Silverton, sobborgo della città di Pretoria: costretti a improvvisare, decisero di prendere in ostaggio 25 persone e chiedere il rilascio di Nelson Mandela, mentre all'esterno dell'edificio si ammassarono le forze di polizia, minacciose. La trama del film trasforma i tre uomini in due uomini e una donna, dando loro nomi fittizi. Così Humphrey Makhubo, Fanie Mafoko e Wilfred Madela diventano Calvin (interpretato da Thabo Rametsi), Aldo (Stefan Erasmus) e Terra (Noxolo Dlamini). Il film inventa anche un poliziotto buono e comprensivo e uno cattivo e fascista. Opera di fantasia anche la presenza di un informatore della polizia all'interno dell'ANC e della figlia di un ministro all'interno della banca, come impiegata di livello medio-alto. 'L'assedio di Silverton' è scritto e diretto da Mandla Dube, al secondo lungometraggio in carriera dopo 'Kalushi: The Story of Solomon Mahlangu' (2016), anch'esso ispirato alla storia del Sud Africa, dell'ANC e del movimento di liberazione dall'apartheid. Ad affiancare Dube in fase di scrittura del copione troviamo l'esordiente Sabelo Mgidi.

Le recensioni e come guardare il film

In linea di massima 'L'assedio di Silverton' ha diviso la critica. Chi l'ha apprezzato ha motivato il proprio giudizio parlando di un film compatto, dall'ottimo ritmo e con un efficace contesto legato al tema dell'ingiustizia razziale. Chi ha espresso un parere negativo ha soprattutto stigmatizzato le differenze con la realtà, sottolineando che il film è più preoccupato di rendere trendy e accattivante la propria trama piuttosto che farla pulsare per le potenzialità che ha, scadendo spesso nei cliché. Il giudizio passa ora agli abbonati e alle abbonate di Netflix, che possono guardare il film a partire dal 27 aprile, giorno della pubblicazione all'interno del catalogo di contenuti in streaming.

Il trailer in lingua originale