Mercoledì 24 Aprile 2024

L'armatura da supereroe che si ispira all'aragosta

Al Mit di Boston si studia una corazza per le forze dell'ordine che permetta di muoversi agilmente

L'aragosta ha una membrana morbida e resistente, ideale per le protezioni

L'aragosta ha una membrana morbida e resistente, ideale per le protezioni

Immaginate un'armatura altamente tecnologica, resistente e morbida al tempo stesso, che permetta a chi la indossa di essere protetto ma alo stesso tempo di muoversi con estrema agilità agilmente anche mentre corre o mentre nuota. Così su due piedi sembrerebbe la descrizione di un costume di un supereroe Marvel o DC: si tratta in realtà di una delle ultime idee fuoriuscite dai laboratori del MIT, Massachusetts institute of technology di Boston, dove sono intenzionati a costruire un equipaggiamento protettivo che simuli le eccezionali qualità… dell'aragosta. COMODITÀ NON FA RIMA CON SICUREZZA Il lavoro pubblicato sulla rivista Acta Materialia nasce dalla volontà di risolvere un rebus apparentemente irrisolvibile: fornire alle forze dell'ordine una protezione tanto comoda quanto impenetrabile. Attualmente un equipaggiamento che offre grande mobilità non garantisce al 100% la sicurezza richiesta; all'opposto, un giubbotto antiproiettile molto rigido fa da scudo in modo efficiente, compromettendo tuttavia gli spostamenti di chi opera sul campo. A questo si aggiunge un'ulteriore complicazione, ovvero la necessità di modificare la "corazza" per adattarla alle forme del corpo femminile. SOLUZIONE A PORTATA DI PIATTO In un'intervista, l'ingegnere Ming Guo, che è tra i coautori della ricerca, ha dichiarato di essersi interessato alla questione dopo una cena base di aragosta, in cui si è reso conto di quanto sia difficile da masticare la membrana trasparente che ricopre la pancia del crostaceo. Questo tessuto, che sembra molto più fragile rispetto al resto del guscio, riserva invece delle sorprese: come documentato dalle successive analisi, è infatti formato da decine di migliaia di strati, che si incrociano come in una lastra di compensato. Il risultato è un materiale forte ma elastico, le cui fibre sono in grado di dissipare l'energia in caso di urto, limitando al minimo i danni. ARMATURE, MA NON SOLO Nell'articolo si legge che le nuove informazioni raccolte sull'esoscheletro dell'aragosta forniscono lo spunto per sviluppare materiali sintetici particolarmente adatti a sopportare forte stress meccanico. Il primo pensiero va quindi alla progettazione di un'armatura corazzata che ricopra anche le articolazioni, in modo da proteggere tutto il corpo "senza sacrificare la mobilità degli arti". Secondo la squadra del MIT le applicazioni non si limitano comunque a questo campo, ma interessano anche la robotica morbida e l'ingegneria medica, ad esempio per sostituire i tessuti umani danneggiati.

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