Giovedì 25 Aprile 2024

Armani sposa l'armonia fra classico e moderno

L’uomo di Re Giorgio ama una bellezza che attraversa le età: una collezione con lo stesso rigore gentile per gioventù ed età matura

Sfilata collezione Armani per l'inverno 2023-2024

Sfilata collezione Armani per l'inverno 2023-2024

Nel gran finale della sfilata uomo di Giorgio Armani per l’inverno 2023-2024, che ha chiuso in modo strepitoso un‘edizione davvero speciale e lodevole di Milano Fashion Week, quattro coppie vestite in abiti da sera escono abbracciati, per mano, complici, affettuosi. Lei e lui, solo innomorati. Un tuffo al cuore dopo un défilé all’ennesima potenza di “armanianità” (se ancora possibile dopo la prova encomiabile del moderno aviatore dell’Emporio Armani di sabato scorso), col pubblico che applaude anche a metà dell’opera, come incantato da uno stile in cui niente è fuori luogo, l’eleganza è netta e atemporale, l’immagine maschile coerente con la gioventù ma anche con l’età matura, senza noia ma con gli stessi codici e lo stesso rigore gentile. E una sorpresa che esprime un sentimento inatteso da parte del grande stilista che a 88 anni compiuti continua a incantare e stupire il mondo con un’idea di bellezza che non ha confronti e confini.

"È una scelta precisa perché in questo mio finale di sfilata si parla di uomini e donne che si vogliono bene, che si amano. E allora facciamo godere questa realtà – dice Giorgio Armani – che piace a tutti. Poi ci sono le trasgressioni, le varianti, le modernità che vanno bene... Ma oggi mi piaceva rivedere una coppia carina". Una fiaba, un idillio, un racconto di vita che intenerisce e che fa bene all’anima ma che non toglie nulla alla forza del défilé nello storico Teatrino via Borgonuovo dove tutta la storia di Armani è cominciata e continua sulle note magnifiche di Ludovico Einaudi e un casting di modelli da ricordare. Immagine di vita, di voglia di esistere, di positività, quella che la moda mai come oggi in mezzo a tanto dolore deve continuare a offrire al mondo.

Giacche di lana bouclé in un grigio nuvola, pantaloni affusolati all’orlo ma morbidi alla vita, anche cargo ma raffinati se perfettamente indossati sotto lo spolverino o il parka di pelliccia ecologica tutta leopardata. Maglieria con colli alti a cratere, giacche-camicie di panno morbido, sciarpe sbarazzine a fiocco, tutto è come svuotato e senza peso per muoversi in città come nel tempo libero mantenendo la medesima allure, come se questo uomo Armani stesse per uscire da uno dei bei palazzi milenesi che raccontano di androni architettonici, marmi venati, scale gloriose. "Amo Milano e lo ricordo anche stavolta. Tra un mese con la collezione donna oltre agli ingressi severi di certi palazzi storici vi farò vedere anche i suoi giardini nascosti – spiega Giorgio Armani –. Mi piaceva restituire alla moda maschile questa serenità. Ad ispirarmi è il mio ufficio, le persone che lavorano con me, in armonia".

Naturale domandare a Giorgio della sua ossessione per la bellezza. "E a chi non piace il bello? Forzare sul brutto come fanno alcuni miei colleghi, spingere sullo strano a tutti i costi, non mi appartiene. A me fa schifo immaginare un manager della finanza che tratta temi importanti vestito con delle cosacce. Perché quando uno è seduto a un tavolo importante deve vestire bene e la mia volontà è quella di riprendere il classico in chiave moderna", conclude Armani.

L’applauso finale è come un abbraccio d’affetto e di ammirazione. Ed ecco arrivare al secondo défilé, quello per i vip, un Gianni Morandi allegro e disponibile, tutto in velluto Armani blu vestito. "Anche l’anno scorso a Sanremo i vestiti di Giorgio Armani mi hanno portato fortuna e anche per questo Sanremo non lo tradirò" dice l’eterno ragazzo.

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