Mercoledì 24 Aprile 2024

Armani, sfilata di moda a Linate: "Voglio volare oltre le barriere"

Intervista a Re Giorgio, che presenta la collezione primavera-estate in aeroporto a Milano. "Un luogo simbolo di apertura, rappresenta l’infinito incontro di persone e modi di essere"

Giorgio Armani (foto Jean-Marie Périer/Photo12)

Giorgio Armani (foto Jean-Marie Périer/Photo12)

Milano, 8 settembre 2018 - È un annuncio e un progetto importante quello dato ieri da Giorgio Armani che ha deciso di sfilare la collezione primavera-estate 2019 di Emporio Armani il prossimo 20 settembre all’hangar dell’aeroporto di Linate. E per questo si chiama Emporio Armani Boarding. Un’idea geniale, democratica, una sorpresa che fa molto bene a Milano capitale del fashion e all’Italia del made in Italy, di scena dal 18 settembre per Milano Moda Donna. Perché Giorgio Armani con autorevolezza, generosità, visione rifocalizza l’attenzione del mondo su Milano, città che ha ancora tante cose da dire e da insegnare alle altre “piazze” concorrenti. Un evento galattico che si concluderà con la performance di una pop star internazionale.

Linate invece del rigore del Teatro di via Bergognone. Perché questa scelta? La moda esce dai suoi “santuari” e va tra la gente? "Premettendo che il luogo della sfilata non deve distogliere l’attenzione dai vestiti – racconta Giorgio Armani – sono stato tra i primi a uscire con Emporio Armani dalla solita location. Oggi, dopo la riorganizzazione del portafoglio marchi, è arrivato il momento di fare qualcosa di diverso. E quale spazio migliore se non Linate?" 

L’aeroporto è il luogo della velocità, dello scambio tra le genti, luogo controllatissimo e pieno di ritualità per la sicurezza. Come si mixa tutto questo con la moda? "Si mescola benissimo: penso in particolar modo all’infinito incontro di stili e di persone che si verifica in un aeroporto: lo stesso della moda globale di oggi, senza barriere, anche di sesso. Linate è un luogo dal grande potere simbolico, rappresenta l’apertura verso il mondo. È il luogo di partenza per conoscere e scoprire al quale si torna dopo aver vissuto innumerevoli avventure. Mi piace poi l’idea di organizzare l’evento proprio nello stesso hangar sul quale dal 1996 campeggia la scritta Emporio Armani, sormontata dal logo dell’aquila. Un’immagine iconica che accompagna e accoglie migliaia di viaggiatori in partenza o in arrivo".

Milano è la sua città, dove lo stile Armani si fonde con modernità e attivismo. L’aeroporto meglio della Galleria o di piazza Duomo? "Ci sono tanti luoghi che mi sono cari e che rappresentano Emporio, da via Durini degli inizi a via Manzoni oggi. Ho scelto l’aeroporto perché fortemente simbolico, la porta internazionale di Milano".

Sarà un defilé uomo e donna? Come sta pensando il casting? "Saranno presentate, anche se eccezionalmente, le due collezioni, maschile e femminile. Il casting sarà multiculturale, come sempre nei miei defilé".

Il luogo le ha dato qualche ispirazione per la collezione Emporio? Quando ci si veste per un viaggio in aereo c’è sempre un’attitudine rilassata... "Non ho pensato a una collezione di travel-wear. L’attitudine rilassata è parte del mio Dna stilistico". Al defilé parteciperanno 2300 invitati. I non professionisti potranno accedere attraverso un contest speciale che si svolgerà come un gioco in tutta la città già “invasa” dal logo dell’Emporio che Armani ha fondato nel 1981. I primi cento estratti tra coloro che avranno raccolto i timbri su un apposito passaporto potranno prendere parte alla sfilata. Per l’occasione è stata anche creata una capsule collection Emporio Armani Boarding in vendita dal 13 settembre a Milano e poi negli Empori nel mondo e su armani.com

Come vede l’attuale momento per la creatività internazionale? Spesso oggi la moda è costume, esagerazione forzata. ​Cosa significa rinnovare l’Emporio in un clima tanto confuso? "Sono sempre sconcertato di fronte all’eccesso o la confusione estetica. Io seguo la mia strada rilanciando un Emporio Armani rinnovato ma con un ritorno alle origini, alle mie scelte iniziali".

L’identikit della donna e dell’uomo che scelgono l’Emporio? "Il pubblico è eterogeneo, trasversale. Sono persone che vivono il proprio tempo, e si vestono di conseguenza".

Come vede l’Italia di oggi e i valori della nostra identità? "Viviamo un momento molto delicato. Ma confido molto nelle qualità degli italiani, in quella capacità di saper cambiare rotta nei momenti di difficoltà. Attraverso l’evento di Linate, che ha un valore simbolico molto forte, mi auguro passi un messaggio di apertura verso il mondo, di inclusione, di abbattimento delle barriere".

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