Anna Frank, perché un doodle il 25 giugno. La storia del Diario

Tradotto il 70 lingue: oggi l'anniversario della pubblicazione. L'omaggio di Google alla giovane ebrea tedesca, morta in un campo di concentramento

Il doodle di Google dedicato ad Anna Frank

Il doodle di Google dedicato ad Anna Frank

Berlino, 25 giugno 2022 - Un doodle in onore di Anna Frank: chi apre Google oggi vedrà comparire sulla prima pagina del motore di ricerca l'immagine delle ragazzina ebrea morta nel campo di concentramento di Bergen Belsen, l'autrice del diario più letto di sempre. Sfogliando la gif animata leggerà alcuni passaggi chiave del testo. Ma perché il gigante di Mountain View la ricorda proprio oggi? Perché il diario di Anna Frank fu pubblicato il 25 giugno, esattamente 75 anni fa. Correva l'anno 1947: Anne era morta da due anni. 

Annelies Marie Frank, detta Anne, era una giovane ebrea tedesca, vissuta gran parte della sua breve vita (15 anni) ad Amsterdam dove la famiglia si era rifugiata per sfuggire alle persecuzioni naziste. Era apolide, senza cittadinanza, quella tedesca le era infatti stata negata nel 1935. 

Anna era nata il 12 giugno del 1929, qualche anno prima dell'ascesa di Hitler, nel 1933. Fino a quell'anno visse a Francoforte, poi sulla scia dell'antisemitismo il padre scelse di emigrare in Olanda. Ma con la seconda guerra mondiale anche i Paesi Bassi furono invasi e non fu più possibile per la famiglia Frank rifugiarsi altrove. Ad Amsterdam le leggi razziali tolsero agli ebrei i diritti. Per Anne cominciò la vita da ghettizzata: niente scuola pubblica, niente cinema (che lei amava), e l'obbligo di cucirsi addosso la stella gialla.  

Il 12 giugno 1942, per il suo tredicesimo compleanno, Anna ricevette un quadernino a quadretti bianco e rosso: comincerà a scrivere il suo Diario, in olandese, inizialmente come forma di epistolario (si immaginava di scrivere alle protagoniste di una popolare serie di romanzi per ragazze). Da lì a poco la sua vita sarebbe cambiata ancora. A luglio infatti cominciò il periodo di clandestinità della famiglia: dopo che la sorella maggiore di Anna, Margot, ricevette un avviso per la deportazione nei campi di lavoro, i Frank si rifugiarono in un piccolo appartamento nascosto dietro la loro casa, 50 metri quadri in cui Anna visse due anni. 

Il 28 marzo 1944 la radio del governo olandese in esilio, Radio Orange, lanciò un appello ai propri concittadini affinché conservassero memoria scritta del periodo dell'occupazione. Così Anne decise di riadattare il proprio diario, con la speranza che venisse pubblicato dopo la guerra: il diario narra delle vicissitudini sue e della sua famiglia nel periodo dal 20 giugno 1942 al 29 marzo 1944, fino a pochi mesi prima dell'irruzione della gestapo in casa Frank.

Anna fu deportata ad Auschwitz per un mese prima di essere trasferita a Bergen-Belsen dove morì di tifo, nel 1945. Il suo diario fu pubblicato postumo nel giugno del 1947 ed è stato tradotto in quasi 70 lingue. 

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