Martedì 23 Aprile 2024

Andrea Zalone "Ecco il mio film Senza Crozza"

Migration

Siamo abituati a vederlo dialogare con Maurizio Crozza. E siamo abituati a veder finire ogni dialogo – quelli con un De Luca dall’ego cosmico, o con Vittorio Feltri cultore del menefreghismo galattico – con un grido, sempre quello: "Andrea Zalone!". Andrea Zalone è l’eminenza grigia di Crozza, il coautore dei suoi testi, ed è anche la presenza che lo sostiene e accompagna, in quel circo Barnum che Crozza riesce a mettere in piedi ogni venerdì. Ma Andrea Zalone è anche, per la prima volta, regista cinematografico. Esce oggi nelle sale Il giorno più bello, remake italiano di C’est la vie. Prendila come viene, grande successo francese del 2017. Nel cast Paolo Kessisoglu, Luca Bizzarri, Violante Placido, Lodo Guenzi e Carlo Buccirosso.

Zalone, come è nata la scelta di esordire nella regia?

"Non ci avevo mai pensato prima: me lo hanno proposto, amavo il film francese, ho detto sì. Sarà la crisi di mezz’età: c’è chi si fa una colonscopia, chi va in analisi: io ho fatto un film..."

Come ha modificato l’originale francese?

"Rispetto all’originale, con Fabio Bonifacci – un genio assoluto, e un amico – abbiamo aumentato gli equivoci, le gelosie, la posta in gioco di ogni scena".

Come vive il ruolo di complice con Maurizio Crozza?

"Io sono una spalla, nella luce c’è Maurizio. Io sto benissimo lì, in penombra. È la mia comfort zone. Non ho nessuna velleità: se non ci fosse Maurizio non ci sarebbe il programma. La mia ambizione non è la visibilità".

Ridete spesso in diretta con Crozza. È nel copione?

"Assolutamente no. Le mie risate sono reali: vedo che quello che abbiamo costruito in ufficio, in settimana, è vivo e funziona. Rido come uno spettatore qualunque".

Tornando al film... ma le è venuta già voglia di riprovare?

"Sì, mi è venuta voglia di fare un film tutto mio, partendo da zero. E addio comfort zone".

Giovanni Bogani

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro