
Amelia Earhart e il suo aereo (credits Smithsonian Institution)
Il 2 luglio 1937 Amelia Earhart spariva nei cieli dell’Oceano Pacifico a bordo del suo Lockheed Electra. Era una delle ultime tappe del suo tentativo di giro del mondo lungo la linea dell’equatore. Con lei viaggiava il navigatore Fred Noonan. L’aereo non arrivò mai alla piccola isola di Howland, dove era atteso. Da allora, nessuna certezza: soltanto teorie, ipotesi, ricerche. Ma il mito di Amelia Earhart, la donna che aveva portato l’aviazione femminile oltre ogni confine, non si è mai fermato.
I voli e i primati
Nata nel 1897, Amelia Earhart fu la prima donna ad attraversare da sola l’Oceano Atlantico in volo, nel 1932, partendo da Terranova in solitaria e atterrando in Irlanda. Nel 1935 fu anche la prima persona a volare da Honolulu a Oakland senza scalo, rotta fino ad allora tentata solo da uomini.
Era già diventata, nel 1928, la prima donna a sorvolare l’Atlantico come passeggera, ma non si accontentò: volle pilotare lei stessa, raggiungendo record su record. Il nome Amelia Earhart divenne noto in tutto il mondo, associato al coraggio e alla determinazione.
Viaggiare per sfidare i limiti
Nel 1937 Amelia Earhart intraprese quello che sarebbe stato il suo volo più ambizioso: la circumnavigazione del globo lungo una rotta equatoriale, più lunga di qualunque altra. Partì da Oakland, in California, e attraversò il Sud America, l’Africa, il Medio Oriente, l’India, il Sud-est asiatico.
Dopo oltre 35.000 chilometri, decollò dalla Papua Nuova Guinea per raggiungere Howland Island, ma svanì nel nulla. Nonostante le ricerche imponenti avviate dalla Marina statunitense, non fu mai ritrovata. Il mistero della sua fine ha contribuito a rendere la sua figura leggendaria.
Infanzia e formazione: uno spirito libero
Amelia nacque ad Atchison, in Kansas, da una famiglia borghese. Crebbe in un ambiente poco convenzionale per l’epoca, dove veniva incoraggiata a leggere, esplorare e costruire. Fin da piccola rifiutò i giochi tradizionali considerati femminili e si appassionò agli sport, alla meccanica e all’avventura. Studiò in varie scuole e frequentò il college, senza mai adeguarsi pienamente agli stereotipi sociali.
Il suo primo volo avvenne nel 1920, quando, salita a bordo di un biplano, decise che avrebbe imparato a pilotarlo. Iniziò a prendere lezioni e si comprò il primo aereo vendendo automobili e facendo piccoli lavori. Nel 1923 ottenne la licenza di pilota: fu tra le prime donne negli Stati Uniti a conseguirla.
Una donna libera, oltre i ruoli
Oltre alla carriera da aviatrice, Earhart fu anche un’attivista per i diritti delle donne. Partecipò a iniziative per l’emancipazione femminile, scrisse articoli e libri, e promosse l’accesso delle donne alle professioni scientifiche e tecniche.
Insieme ad altre donne fondò l’associazione delle “Ninety-Nines”, che riuniva le poche pilote dell’epoca. Progettò anche una linea di abbigliamento per donne indipendenti e pratiche. La figura di Amelia Earhart divenne il simbolo di una generazione che voleva cambiare le regole.
2 luglio 1937: la scomparsa di Amelia Earhart
Subito dopo l’ultima trasmissione di Earhart, il governo statunitense mobilitò la più grande operazione di ricerca e soccorso della sua storia fino ad allora: 66 aerei, 9 navi, fra cui l’incrociatore Colorado e il cacciatorpediniere Lexington, setacciarono oltre 400.000 km² di Pacifico per 17 giorni. L’impegno costò circa 4 milioni di dollari del 1937, equivalenti a quasi 100 milioni di dollari oggi, e per l’epoca la più costosa operazione di ricerca e soccorso mai intrapresa dagli Stati Uniti.
La Marina e la Guardia Costiera credevano che Earhart e il navigatore Fred Noonan fossero precipitati in mare. Ma nessun relitto, nessun corpo, nessun messaggio fu mai recuperato. Segnali, forse provenienti dall’aereo, furono intercettati da postazioni radio, ma risultarono troppo deboli o imprecisi per geolocalizzare la loro rotta con certezza.
Nei decenni successivi, gruppi privati e diverse aziende tecnologiche hanno continuato la ricerca con sonar e sommergibili, investendo milioni di dollari in spedizioni nel Pacifico. Nel 2024, due società – Deep Sea Vision e Nauticos – hanno persino annunciato di aver localizzato un possibile relitto, salvo poi scoprire trattarsi di formazioni rocciose. Il mistero di Earhart, a oltre 87 anni dalla sua scomparsa, è custodito dall’oceano.
Ricerche, teorie e misteri
La scomparsa di Amelia Earhart ha alimentato per decenni ipotesi e leggende. Dopo il fallimento delle ricerche ufficiali nel 1937, l’assenza di prove certe ha lasciato spazio a teorie alternative, alcune ancora oggi oggetto di indagine. L’ipotesi più accreditata, sostenuta dal gruppo di ricerca TIGHAR (The International Group for Historic Aircraft Recovery), è che Earhart e il navigatore Fred Noonan siano atterrati d’emergenza sull’isola disabitata di Nikumaroro, dove avrebbero vissuto per qualche tempo prima di morire. Resti umani, oggetti personali e segni di accampamento sono stati ritrovati nell’area, ma nessuna prova definitiva ha confermato questa versione.
Nel tempo sono emerse anche altre teorie. Un’ipotesi suggeriva che fosse stata catturata dai giapponesi e detenuta come spia. Non sono mancati fotografie, testimonianze e presunti avvistamenti, successivamente smentiti. Amelia Earhart è diventata una figura senza epilogo, una donna rimasta in volo oltre ogni confine.
L’eredità di Amelia Earhart
Nel 2023 è stato inaugurato il museo a lei dedicato ad Atchison, nel Kansas, che conserva oggetti personali, lettere e fotografie. L’Amelia Earhart Hangar Museum ospita una replica esatta del suo aereo.
Fin dal 1938, l’anno successivo alla sua scomparsa, la Zonta International Foundation promuove dal 1938 una borsa di studio a suo nome per giovani donne impegnate nei settori della ricerca. Il mistero della sua fine resta irrisolto, ma la sua eredità è viva. Amelia Earhart fu una donna che scelse di volare dove nessuna era mai arrivata, senza aspettare il permesso di nessuno. La sua storia, insieme al coraggio e alla grande tenacia, ci ricorda che quando nutriamo un sogno possiamo arrivare ovunque.