Mercoledì 24 Aprile 2024

Amadeus, no alle quote rosa "Scelgo le canzoni migliori"

Il presentatore stronca la proposta di garantire la parità di genere all’Ariston. Non scopre le carte del Festival: "Fiorello? Deciderà all’ultimo momento"

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di Andrea Spinelli

Con grande rispetto, no. Amadeus si toglie il papillon e risponde senza troppi convenevoli alla proposta della Fimi, la potente federazione delle multinazionali del disco, d’introdurre quote rosa nella formazione del cast del prossimo Sanremo. "Non ho mai scelto una canzone in base al sesso dell’artista e penso che sarebbe un grave errore, scelgo le canzoni in base alla loro bellezza" ha tagliato corto ieri mattina il conduttore-direttore artistico, intervenendo al panel sul Festival organizzato dalla Milano Music Week, sull’idea di riservare la metà dei posti disponibili a donne. "Ci sono sempre, infatti, presenze femminili importanti perché hanno brani forti; non vedo perché dovrei dare una quota alle donne, sarebbe quasi offensivo nei loro confronti. La musica è arte. E nell’arte non puoi creare zone prestabilite".

Dichiarazione che basta da sola a garantirgli pure oggi grande visibilità sui media senza anticipare alcunché. Impossibile stanarlo. A chi, ad esempio, parla (o meglio, auspica) la presenza fra gli ospiti di Vasco Rossi, lui, lungi dallo spiegare se c’è una trattativa o no, ribadisce: "È chiaro che quando pensi ai grandi nomi il desiderio è averli tutti sul palco, vediamo cosa accadrà". Aggiungendo che "quel palco appartiene a loro, a chi ha fatto la storia della musica: Sanremo è un luogo magico e i grandi nomi musica italiana e internazionale mi piacerebbe sempre che fossero su quel palco".

Unica ammissione, quella di aver ricevuto trecento candidature o giù di lì confermando la presenza in gara di 24 concorrenti e non 26 come nel Sanremo dalle ore antelucane dello scorso marzo. "La commissione artistica ne sceglierà 22, mentre gli altri due accederanno all’Ariston direttamente dalla finale di Sanremo Giovani del 15 dicembre". Quanto a Fiorello: "Lo conosco da 35 anni e qualsiasi cosa faccia, lo so una settimana prima: ho fatto due festival con lui ed è stata una gioia, perché è come se fosse mio fratello. Mi auguro che ci sia anche nel terzo: lo deciderà lui, ora sta facendo teatro... In qualsiasi momento le porte sono spalancate".

Nel video-incontro col popolo della Music Week, Amadeus ha pure spiegato le motivazioni che l’hanno spinto a puntare per l’edizione 2022, in programma dall’1 al 5 febbraio, su un’unica categoria. "Ormai la differenza tra Giovani e Big si sta riducendo: ci stanno benissimo Orietta Berti così come Madame". L’importante è che il Festival riesca a rappresentare i gusti discografici della gente "perché il successo è dato dalle canzoni che durano nel tempo e si riversano nelle classifiche".

Ma un Festival si fa con quel che c’è, con le canzoni che arrivano, e quindi si va ad annate. Buone e meno buone. "È sempre pericoloso fare paragoni, se vinci l’Europeo si aspettano tutti che giochi bene, ma inizia un’altra competizione" mette le mani avanti. "L’anno scorso è accaduto qualcosa di incredibile che nessuno poteva ipotizzare: ma ora non dobbiamo cercare i nuovi Måneskin perché ci sono pure altre realtà molto forti". Il sogno più grande? "Quello di tornare alla normalità". E cosa vede per il dopo-Ama? "Solo donne".

Slalom pure sull’anticipazione del settimanale Chi in merito probabile presenza di Alessia Marcuzzi al suo fianco durante alcune delle cinque serate. "Non posso né confermare né smentire, ma ben vengano i rumors, ce ne sono alcuni che sorprendono persino me, ci sono notizie incredibili, liste in cui tre o quattro nomi sono giusti, gli altri sbagliati, ma giusto che sia così. Sanremo è questo e bisogna accettarlo. Magari tra le tante indiscrezioni ti vengono in mente nomi che non avevi ipotizzato". Ma va?

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