
Alvaro Vitali con Stefania Corona
Roma, 24 giugno 2025 - È morto Alvaro Vitali. Era Pierino, il protagonista comico e grottesco di una stagione fortunata del cinema italiano. Ma era anche, negli ultimi tempi, fragile. Lo sguardo di Pierino era diventato lo sguardo di una persona anziana, che combatteva con la salute precaria, le ristrettezze economiche, e gli schiaffi della vita. Aveva 75 anni.
Appena pochi giorni fa Alvaro Vitali aveva scritto a sua moglie, Stefania Corona. Con Stefania, attrice e cantante, di 14 anni più giovane, si erano conosciuti nel 1997 e sposati nel 2006. Lei gli aveva annunciato di essersi innamorata di un altro uomo, di essere intenzionata a chiudere per sempre con lui. “Sei stata e sarai per sempre la persona che ho amato di più nella mia vita. Il mio orgoglio più grande”, scriveva Vitali in una lettera aperta pubblicata su DiPiù. Vitali continuava: “Mi hai lasciato perché ti saresti invaghita dell’autista che ti portava in giro nei nostri spettacoli. Mi chiedo se basti questo per giustificare la fine di un matrimonio. Mi chiedo se basta una bagatella, la bottarella di una stagione, per decidere che un amore lungo ventisette anni sia destinato a spegnersi…”.
Che non si muore per amore è una gran bella verità, cantava Lucio Battisti. Ma forse può accadere anche questo. E può accadere a chi ha interpretato per anni un personaggio non certo romantico. Pierino vede la donna come un oggetto, come un corpo da rubare con gli occhi, mai come una compagna di vita. Per Vitali, invece, Stefania era tutto. “Tu eri, e mi auguro continuerai a esserlo, mia moglie. Io sono e sarò sempre tuo marito, anche dopo la separazione che mi hai chiesto”, scriveva. E intuiva, alla fine, che cosa era successo: “Mi sono reso conto che il tuo amore per me si è trasformato in compassione”. Ma chiedeva ancora a Stefania una possibilità: “Proviamo a tornare insieme. Non buttiamo via tutto. Quando ci siamo conosciuti sei stata la mia cura, ero depresso perché il mondo del cinema non mi chiamava più e con te, uno spettacolo dopo l’altro, sono tornato alla vita”. Insieme, avevano fatto diversi spettacoli.
Si muore anche per amore, per solitudine, per sgomento improvviso che ti toglie il respiro, perché ti manca il terreno sotto i piedi, perché non vedi niente all’orizzonte se non il deserto. Alvaro Vitali aveva fatto un’ultimissima interpretazione al fianco di Carlo Verdone, che lo aveva chiamato in Vita da Carlo. Nell’occasione, Verdone aveva postato un bel pensiero sull’attore: “Alvaro non è solo Pierino. È Fellini! Cara persona, e una biblioteca di aneddoti, ricordi di un cinema ormai lontano”.
Eh già. Prima di Pierino, c’era stato Fellini. Il regista di Rimini, in cerca, come sempre, di volti bizzarri, strani, grotteschi, lo aveva scoperto. E lo fece recitare in quattro film, da Fellini Satyricon a Roma fino ad Amarcord. Poi, ecco la stagione della commedia sexy all’italiana. Fra le bellissime che si fanno la doccia con una dedizione assoluta all’igiene personale, fra le dottoresse, le liceali, le soldatesse, le supplenti, c’è sempre in mezzo lui, tutto all’opposto di quelle bellezze statuarie: ma proprio per questo, necessario. Edwige Fenech era una regina del Nordafrica, una Cleopatra prestata alla commedia; Barbara Bouchet portava il fascino slavo, Nadia Cassini una spumeggiante verve. E lui era come un burattino, lì in mezzo, con un occhio sempre nel buco della serratura. In quella specie di Commedia dell’arte con i ruoli fissi, era un personaggio imprescindibile. E anche quello che, fra gli uomini – Gianfranco D’Angelo, Renzo Montagnani, Lino Banfi, Mario Carotenuto – quello che più di tutti aveva creato una maschera.
Erano gli anni ’70, il web non esisteva, tanto meno i siti hard. C’era un’autostrada aperta per quel cinema, in bilico fra umorismo ed erotismo, voyeurismo con la commedia costruita intorno. Anni da Pierini. E poi – il tempo passa, tutto cambia – Alvaro Vitali si ritrovò solo. Lo riscoprì, premiandolo alla carriera nel 2021, il Prato film festival diretto da Romeo Conte. E ieri sera: “Vorrei che dedicassimo un pensiero a una persona che è appena scomparsa, Alvaro Vitali”, ha detto la leader del Pd Elly Schlein, alla Festa dell’Unità di Roma.