Alec Baldwin torna sull'incidente: "Non sono responsabile della morte di Halyna Hutchins"

Ecco le 3 cose principali emerse nella prima intervista dell'attore dopo l'incidente sul set del film 'Rust', costato la vita alla direttrice della fotografia

Alec Baldwin in uno screenshot dell'intervista - Foto: ABC

Alec Baldwin in uno screenshot dell'intervista - Foto: ABC

L'attore e produttore Alec Baldwin ha concesso al giornalista George Stephanopoulos di ABC la prima intervista dopo l'incidente avvenuto il 21 ottobre sul set del film western 'Rust' e costato la vita alla direttrice della fotografia Halyna Hutchins. Una pistola maneggiata da Baldwin ha esploso il colpo che ha ucciso Hutchins e ferito il regista Joel Souza, ma l'arma doveva essere caricata a salve e l'attore dice di non avere idea di come un proiettile vero sia finito in canna: "Non avrebbe nemmeno dovuto essere sul set", ha detto. E ha aggiunto: "Qualcuno è responsabile per ciò che è successo, ma so di non essere io". Ecco le 3 cose principali emerse dalla lunga intervista, durata circa un'ora.

1 - La dinamica dell'incidente

Alec Baldwin ha detto di non avere premuto il grilletto della Colt .45 di scena. Secondo quanto da lui raccontato, lui e Hutchins stavano maneggiando la pistola e lei gli stava mostrando come prepararla quando lui ha mollato il cane dell'arma (il meccanismo a molla che normalmente si aziona premendo il grilletto): il cane ha colpito l'innesco del proiettile e il colpo è esploso, trapassando Hutchins e ferendo Souza. Dunque Baldwin non ha premuto il grilletto perché il cane non era stato portato a fine corsa: gli è sfuggito prima. Quando Hutchins è caduta a terra, Baldwin ha creduto "fosse svenuta", perché mai avrebbe immaginato di avere esploso un colpo letale.

2 - Chi non ha controllato l'arma?

Occorre sottolineare che le indagini della polizia stanno cercando di ricostruire l'esatta dinamica della faccenda, e lo diciamo perché la ricostruzione dei fatti diverge. Baldwin ha detto che l'assistente alla regia Dave Halls gli ha consegnato l'arma dicendo le parole "cold gun", cioè pistola caricata a salve. L'avvocata di Halls, Lisa Torraco, sostiene invece che il suo cliente non ha maneggiato l'arma e che comunque non sarebbe stata sua responsabilità verificarne il caricamento. Dal canto loro, gli avvocati di Hannah Gutierrez-Reed, responsabile delle armi sul set di 'Rust', hanno ipotizzato che qualcuno abbia voluto sabotare la lavorazione del film inserendo un proiettile vero tra le munizioni finte: al momento la polizia ha escluso questa ipotesi, perché non supportata da prove. Infine, Baldwin è stato criticato da colleghi come George Clooney e Matthew McConaughey, sostenendo che avrebbe dovuto seguire un protocollo ben noto agli attori, cioè quello di controllare da sé ciò che si maneggia. Baldwin ha risposto che non gli è stato insegnato così, che in decenni di lavoro si è "sempre fidato" di chi gli passava un'arma e che in precedenza non c'erano mai stati incidenti.

3 - I protocolli di sicurezza sul set

Due membri della troupe di 'Rust' hanno fatto causa a Baldwin e ai produttori del film per negligenza e per non aver rispettato i protocolli di sicurezza sul set. Accennando a uno di essi, Lane Luper, Baldwin ha detto di avere parlato con lui prima che decidesse di abbandonare il set, ma che le rimostranze riguardassero "migliori stanze d'albergo. Non ho mai sentito una parola riguardo la sicurezza". Inoltre, a proposito di eventuali responsabilità legali, Baldwin ha sottolineato di essere "solamente un produttore creativo. La mia autorità riguarda le scelte di sceneggiatura e di casting", dunque che non era coinvolto in decisioni relative al budget o agli aspetti pratici del set. L'accenno al budget è importante perché 'Rust' è un film piccolo, con poco denaro a disposizione, e una delle ragioni per gli scarsi protocolli di sicurezza potrebbe essere che il denaro in questione era troppo poco.