Mercoledì 24 Aprile 2024

Aldo Biscardi, le frasi celebri: "Uno sgub clamoroso"

Il giornalista e conduttore tv, inventore del 'Processo del Lunedì', era famoso per le sue battute e gaffe

Aldo Biscardi (Ansa)

Aldo Biscardi (Ansa)

Roma, 8 ottobre 2017 - Proprio l'anno in cui vedeva il successo di una delle sua grandi battaglie, Aldo Biscardi se ne è andato. Il giornalista inventore del Processo del Lunedì, re dell'audience degli anni Ottanta e Novanta, si è sempre battuto per la tecnologia a supporto degli arbitri nel calcio. Una battaglia condotta a suon di battute e congiuntivi faticosi, tra 'sgub' veri o falsi, ma sempre con grande coerenza. Con i suoi capelli vistosamente tinti il rosso giornalista molisano, morto oggi a quasi 87 anni, è da molti indicato come il capostipite della commedia dell'arte applicata al pallone, perfetta metafora di buona parte d'Italia di un trentennio.

Le frasi celebri. Famose le sue 'uscite', partendo da una sua autodefinizione: "Il vero inventore del calcio parlato". In un italiano 'particolare', da molti amato, il papà creatore del moviolone, tra una litigata e un applauso a comando, incollava gli italiani, tifosi e non, davanti alla tv per il suo imperdibile Processo (quest'anno l'edizione numero 37, la prima senza di lui in studio). Biscardi ha caratterizzato un'epoca del costume italiano trasformando l'analisi del campionato di calcio in cabaret vero e proprio. Le espressioni indimenticabili come quando parlando del moviolone disse: "me lo chiese perfino il Vaticano per l'attentato al Papa". 

O come quando dichiarava che "polemiche che fioccano come nespole". Ma il suo forte erano gli 'sgub', tanti e sempre appassionanti, come il collegamento con l'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, o con Giulio Andreotti, che proprio da Biscardi annunciò che Falcao, inseguito dall'Inter, sarebbe rimasto alla Roma.

Poi il rapporto con Berlusconi. Riuscì a strappare al presidente rossonero indiscrezioni che il Cavaliere non rilevava nemmeno alle sue reti. Ma Biscardi non reinventava solo l'italiano, il suo 'Denghiù' gli valse l'ingaggio come testimonial di una scuola d'inglese. 

Indimenticabili certe frasi celebri, a partire da quella "dove Baggio giocherà l'anno scorso" fino ai suoi collaboratori "inabissati di email", o alla storica inseguiti da "uno stormo di piranhas levato in volo sul Rio de la Plata", che risale al tempo in cui Biscardi era ancora un giornalista della carta stampata e seguiva per Paese Sera, storica testata romana e grande scuola di cronisti, il mondiale del 1978 in Argentina. 

Mitici i suoi duetti con Costantino Rozzi, con il conduttore a fare da spalla, un po' Totò e un po' Peppino. Poi con Luciano Moggi, che dettava la scaletta del Processo, "ma in pratica io lo prendevo in giro, promettendogli favori e poi mandando in onda esattamente il contrario", puntualizzò Biscardi all'epoca di Calciopoli. Infine con Gianni Brera che dava al pallone l'effetto di letteratura. 

Polemiche, verità, menzogne, interventi su commissione, tutto per tenere incollati al video milioni di italiani. E Biscardi per primo lo sapeva, fino ad arrivare a difendersi in tribunale dalla querela per diffamazione dell'associazione italiana, dicendo ail giudice: "Ma di cosa si offendono? Lo sanno tutti che le cose che diciamo al Processo non sono credibili", e fu assolto.

Tra le tante invezioni, volute o meno da Aldo, ci sono le indimenticabili riflesioni: "Io sono come Joyce, Pascoli, Leopardi e Pasolini. È il destino dei grandi poeti essere dileggiati". O la più famosa, che rendeva bene il clima della trsmissione, "Non parlate tutti insieme, al massimo due o tre alla volta!". Frasi destrutturate e ricomposte in biscardiano, come quando disse all'avvocato Taormina "Carlo, incomincia a parlare tu, che sei un foro del principe". Continuando con "hai messo la piaga nel dito!". Fino al 'saggio' "Dobbiamo andare con il piede per terra". Chiudendo con l'involontaria gaffe: "La sequenza filmata della pornostar che si è esibita nuda allo stadio di Piacenza non è pronta. Gli operatori la stanno ancora montando". Questo era Aldo Biscardi: "Qui al Processo del Lunedì le polemiche fioccano come nespole".

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