
Alanis Morissette in tre momenti del suo concerto a Villa Manin, in Friuli Venezia Giulia: per #Go!2025&Friends con lei sul palco a cantare qualche minuto un suo fan
È una enorme luna piena che sorge l'ouverture con cui Alanis Morissette ha inaugurato la stagione dei concerti estivi, con i big della musica internazionale, che caratterizzano l'estate di Gorizia-Nova Gorica, due realtà divise dalla guerra (calda e fredda), una sul fronte italiano, l’altra sloveno, e ora fucina di eventi come unica Città della Cultura Europea 2025.
Alanis Morissette apre #Go!2025&Friends
L'artista canadese, 51 anni, è stata la prima ad esibirsi tra gli artisti di #Go!2025&Friends (tra gli altri Sting, i Thirty Seconds to Mars con Jared Leto, Robbie Williams), in una ricca carrellata di eventi sparsi per il Friuli Venezia Giulia fino al 28 settembre. A Villa Manin a Codroipo (Udine), Morissette, terminata la sua sessione (privata) di mindfulness nell’edificio seicentesco coll’immenso parco, quasi stregata dalla luna, le cui fasi si sono susseguite magiche sul maxi schermo, porta in scena l'energia che scaturisce da quella fonte miracolosa che è la sua voce: sgorga dal profondo, generosa, pura, viscerale, ancora piena dopo 30 anni di carriera. Potrebbe cantare anche senza l'accompagnamento di strumenti.
Morissette, best seller rock al femminile degli anni ‘90

Alanis Morissette, è un’icona da quando nel 1995, a soli 21 anni, esordì a livello planetario con quell'album, Jagged little pills che la consacrò poi (la fonte è Billboard) come l’artista rock femminile che aveva venduto più copie negli anni ‘90 (16 milioni di dischi in Usa, 33 in tutto il mondo), aprendo la strada a intere generazioni di nuove artiste e cantautrici. Rock nell’anima: anche l’altra sera senza alcun effetto speciale, lustrini, balli ammiccanti, ha intrattenuto, inarrestabile, il pubblico per un’ora e mezza. Lanciandosi poi, libera, come le sonorità che intona con le sue corde vocali, in una danza vorticosa su se stessa. Tribale, matriarcale, gioiosa.
Con la voce ci sono le parole. Quelle che hanno usato per tentare di incasellarla, se è possibile per una figura dirompente e simbolica, nell'alternative rock, per esaltarla o demonizzarla. Alanis Morissette ha tradotto in canzoni gli enunciati delle madri del pensiero femminista e il disagio di quelle che, consapevoli o no, vivevano (e 30 anni dopo, nonostante il movimento MeToo e altre azioni di emancipazione, ancora vivono, forse anche peggio) in una fake equality, un patriarcato camuffato da parità. Le sue canzoni mescolano cuore e rabbia, sfrontatezza e generosità, e non raccontano solo dell'amore di coppia ma anche di quello filiale, o verso sé stesse, e di ogni altra forma, mettendoli sempre in discussione.
Be a good girl: Morissette e le altre
"Be a good girl (o boy), try a little harder" (Sii una brava ragazza, provaci più intensamente), le parole di Perfect, evocano le Memorie di una ragazza perbene (1958) di Simone de Beauvoir, autrice de Il secondo sesso (il secondo di due, almeno nella forma maggioritaria della varietà della natura umana). L'identificazione con ciò che viene detto loro sin dall’infanzia, è sempre immediata tra le giovani di ieri e di oggi. Ma, nel concerto, che è la prosecuzione del “Triple Moon Tour” avviato negli Usa nel 2024, Alanis Morissette va oltre gli ‘stereotipi della vita quotidiana’, non indugia sul messaggio. Le frasi che scorrono sullo schermo del palco, sembrano un bollettino di guerra. "Una donna o ragazza è uccisa da qualcuno della sua famiglia ogni 11 minuti". "Oltre 120 milioni di ragazze nel mondo hanno subito una forma di abuso sessuale". "18 paesi permettono agli uomini di proibire alle loro mogli di lavorare". Dunque, interroga Morissette il suo pubblico, "Perché siamo spaventati dal divino femminino?".
Da Hand in my pocket a Thank U

Il concerto inizia con 'Hand in my Pocket', un modo di affrontare la vita, con una mano in tasca e l'altra che batte il cinque, e finisce inevitabilmente con 'Thank U' (“Grazie provvidenza, grazie disillusione, grazie nulla, grazie chiarezza, grazie, grazie silenzio”) inno alla vita con le sue difficoltà e col concedersi del tempo. Non mancano i brani più iconici, come la splendida 'You learn' (la vita si impara vivendola, che le emozioni e gli accadimenti siano positivi o negativi), l’irriverente e conosciutissima 'Ironic' (la prima strofa è cantata insieme a un fortunatissimo fan, preso tra il pubblico) sulle beffe che la vita si fa dei nostri piccoli o grandi progetti, 'Head over feet', sull’amore sincero e generoso, 'All I really want' sulla necessità di essere accettati come si é (“And all I really want is some comfort, a way to get my hands untied”), uno dei brani che l’artista accompagna suonando l’armonica a bocca. Così come 'Uninvited’ (1998), sulle attenzioni indesiderate, brano della colonna sonora del film La città degli angeli, e la trasgressiva e celeberrima 'You oughta know’, inno che rompe gli schemi delle canzoni d’amore degli anni ‘90: lei è stata lasciata e usa toni rabbiosi e aggressivi, urla il suo dolore, con un’intensità inusuale nella musica pop-rock femminile di allora. Non è caso è diventata anche la canzone simbolo di quel film-capolavoro di Jane Campion, Holy Smoke, intonata nel ‘99 da un’infuocata Ruth-Kate Winslet.
Jagged little pills, the musical
Il pluripremiato album Jagged little pills è diventato dal 2019 a Broadway, e poi nel resto del mondo, anche un musical. L'album di debutto che ha proiettato la cantante canadese direttamente nell'olimpo della musica, è stato seguito da altri nove 'lp' eclettici e acclamati dalla critica, che continuano a influenzare e ispirare i fan e gli altri artisti: Morissette complessivamente nella sua carriera ha venduto 75 milioni di dischi. Ha avuto numerose apparizioni in serie TV (una per tutte Sex and the city) ed è attualmente protagonista della sitcom della Fox The Great North.
Conversation with Alanis Morissette
L'influenza di Morissette non si sente solo nella musica: l’artista è impegnata nella spiritualità, nel recupero dalle dipendenze e dai traumi, nell’educazione dei bambini, nell'empowerment femminile. Nel 2016 ha lanciato “Conversation with Alanis Morissette”, un podcast che propone conversazioni con una serie di esperti su questi temi. Nel dicembre 2001, in occasione della Giornata dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, Alanis Morissette ha ricevuto il Global Tolerance Award (premio mondiale per la tolleranza), conferito dall’associazione Friends of the United Nations presso la sede Onu a New York, assegnatole per aver promosso la tolleranza attraverso l’arte ed aver preso parte a eventi internazionali dedicati a pace, inclusione e giustizia. Alanis è anche una sostenitrice del lavoro di organizzazioni come Postpartum (sindrome di cui ha detto di aver sofferto dopo la nascita dei suoi bambini) Support International, Rainn e Neda. E proprio l’impegno sociale, i suoi successi, i suoi tre figli, sono richiamati nel breve video intimo, familiare, che accompagna le prime battute del concerto, quasi un flashback.
Alanis Morissette: i concerti in Italia
Dopo il primo concerto tutto esaurito del 22 giugno a Villa Marin, nel comune di Codroipo, per l'apertura della stagione dei concerti estivi con i big della musica internazionale per Gorizia - Nova Gorica, capitale europea della Cultura 2025, Alanis Morissette si esibirà in altre due date italiane. Il 23 luglio 2025 al Lucca Summer Festival, a Lucca. Il 24 luglio 2025 all'Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, a Roma.