Alain Delon si ferma: "Non farò un film di troppo"

Parigi, 21 settembre 2018 - Alain Delon non farà più film, o come lui stesso confessa in una lunga intervista a Le Monde. 'Borsalino', parlando della sua carriera, l'ha definita "talmente eccezionale" da convincerlo a fermarsi e "non fare il film di troppo". 

"Non voglio combattere la battaglia di troppo ho avuto una carriera talmente eccezionale da non voler fare il film in più.... I registi con i quali potrei girare sono morti vi giuro, oggi, non vedo chi potrebbe farmi fare un film. O allora, dovrebbero propormi una storia da impazzire". Ma prima c'è ancora un desiderio: "Ho intenzione, prima di andarmene di recitare in una piece che si intitola 'Le Crepuscule d'un fauve' di Jeanne Fontaine. Aspetto di ristabilirmi fisicamente. Spero di riuscirci presto", confessa l'attore francese.

Attore, come sottolinea, e non commediante: "La mia carriera non ha nulla a che vedere con il mestiere di 'comedien'. 'Comedien' è una vocazione. Lo si vuole diventare come si vuole diventare autista di taxi o fornaio. Si seguono dei corsi, si fanno scuole, poi conservatori. È la differenza essenziale, e non c'è niente di peggiorativo in questo", e porta l'esempio di Belmondo, "Io sono un attore ('acteur'), Jean-Paul è un 'comedien'. Un 'comedien' recita, passa anni ad imparare, mentre l'attore vive. Io ho sempre vissuto i miei ruoli. Non ho mai recitato. Un attore è un incidente. Io sono un incidente. La mia vita è un incidente. La mia carriera è un incidente".

L'82enne Alain Fabien Maurice Marcel Delon (Sceaux, 8 novembre 1935), a cui il quotidiano dedica l'apertura in prima pagina, parla di un unico rimpianto: "Non aver mai girato un film diretto da una donna". E le donne sono state al centro della sua vita sotto i riflettori, come aveva ripetuto a marzo di quest'anno anche a "Che Tempo che Fa", intervistato da Fazio. 

Delon aveva spiegato: "Faccio questo lavoro grazie alle donne, devo tutto a loro. Sapevo di piacere, erano loro che mi cercavano. E io adoravo essere al centro dell'attenzione. Oggi ho molti figli e nipoti, ufficialmente e ufficiosamente". Come l'Italia, anch'essa nel suo cuore e nella sua storia, dove la sua carriera si è sviluppata con film come 'Il Gattopardo' e 'Rocco e i suoi fratelli', tanto per citare alcuni dei più famosi.

Una vita piena di successi sul grande schermo e con le donne, seguita da periodi di depressione, che l'attore sembrava aver risolto riconciliandosi con i figli, un male sempre in agguato, pronto a tornare fuori, come quando nell'agosto del 2017 perse anche Mireille Darc, icona degli anni Sessanta e Settanta, a lungo sua compagna. Con il divo francese l'attrice girò 13 film, tanto da fargli dire "è stata la donna della mia vita". La Darc, malata da tempo e colpita da diversi ictus, aveva 79 anni. Lui pochi giorni dopo arrivò a confessare alla ex premiere dame, Valerie Trierweiler, sulle pagine della rivista Paris Match, di essere "distrutto" dalla morte di Mireille: "Preferisco avere l'età che ho invece che avere 40 anni. Così non dovrò vivere troppi anni senza di lei, soffrendo. Lei, almeno, non soffre più. Riposa. Senza di lei, anch'io posso andarmene".

Alain col passare degli anni è sempre più solo: "Trentacinque anni fa se n'è andata Romy (Schneider, ndr), adesso Mireille. E poi Simone (Veil, morta il 30 giugno 2017, ndr). È troppo". Nel settembre del 2017 'Faccia d'angelo' è stato operato d'urgenza al cuore. L'attore è rimasto per ben 5 ore sotto i ferri per l'installazione di un bypass nell'arteria femorale. La notizia doveva rimanere segreta, ma i giornali la divulgarono e la figlia Anouchka Delon tuonò. "Dovete smetterla di seppellire le persone, è insopportabile! Mio padre non ha nulla di grave!". "Era una operazione programmata", aveva chiarito la figlia, invitando i giornali a non unire la scomparsa della Darc con i problemi di salute del padre.