
Al volante sicuri con la dieta giusta
La sicurezza al volante dipende anche da quello che si mette nel piatto. Numerosi studi dimostrano che il cibo ha un impatto concreto sui riflessi e attribuire la sonnolenza alla guida esclusivamente alla mancanza di sonno, al consumo di alcoolici o all’uso di alcuni farmaci è un errore. Prima di allacciare la cintura per mettersi in viaggio per le vacanze estive, meglio quindi fare attenzione a cosa si mette in tavola. Proprio come un’automobile, anche noi abbiamo bisogno di ’fare il pieno’ di carburante, ma bisogna fare attenzione a non sovraccaricare lo stomaco. Circa quaranta minuti dopo un pasto, l’energia del corpo è impegnata per spostare il bolo alimentare verso il tratto digestivo a scapito del cervello.
Più il pasto è abbondante, più il dispendio energetico aumenta provocando sonnolenza. É dimostrato che un pasto ipercalorico da 1500 calorie – facilmente raggiungibili mangiando come piatto principale salumi o carne con salse accompagnati da patatine fritte, bevande zuccherate e dolci – altera il tempo di risposta in caso di frenata. Per non sbagliare, meglio bandire i piatti elaborati e i dessert e cercare di restare il più leggeri possibile privilegiando carni bianche, pesce magro, uova, verdura e frutta di stagione, sempre in piccole quantità, oppure, se ci si ferma in un’area di servizio, optare per un panino con bresaola, tonno o petto di tacchino, senza salse e accompagnato da un’insalata.
Può sembrare strano ma i risultati migliori in test volti a misurare la prontezza di riflessi alla guida, sono stati ottenuti da automobilisti che non avevano mangiato da quattordici ore. Così facendo infatti, diamo al corpo il tempo di rigenerarsi e secerniamo un po’ di adrenalina, che aumenta l’attenzione. Tuttavia, gli specialisti sconsigliano fortemente il digiuno che può provocare ipoglicemia e compromettere la concentrazione. Se la fame si fa sentire nel corso dei chilometri, è consigliabile non cedere alla tentazione di sgranocchiare uno snack dolce.
Se lo zucchero permette di aumentare rapidamente l’attenzione, altrettanto repentinamente causa un picco ipoglicemico che ha esattamente l’effetto opposto. Meglio concedersi una barretta di cereali a basso contenuto di zuccheri, frutta secca o un frutto.
Con il caldo e viaggiando sotto il sole spesso si tende ad abusare dell’aria condizionata favorendo la disidratazione, altro fattore che mina la prontezza al volante. Il cervello infatti, è sensibile alla perdita d’acqua e di conseguenza l’organismo avrà più difficoltà a svolgere i propri compiti. Per questo è fondamentale idratarsi e bere frequentemente prima di avvertire la sete. Anche in questo caso è importante evitare le bevande zuccherate che disidratano ulteriormente e apportano zuccheri affaticando l’organismo. L’acqua, a patto che non sia troppo fredda, è la scelta migliore.