Venerdì 13 Giugno 2025
RAFFAELLA PARISI
Magazine

Al Donizetti c’è ’Titizé’. Attori, clown, acrobati, danzatori e musicisti

di Raffaella Parisi La stagione di prosa e altri percorsi della fondazione teatro Donizetti danno appuntamento con la compagnia di attori,...

Lo spettacolo fonde tradizione e innovazione in un affascinante connubio tra clowneria, il linguaggio del corpo e dell’acrobazia e l’utilizzo di innovative macchine sceniche, dando vita a un teatro dello stupore e della leggerezza, senza dover ricorrere alla parola

Lo spettacolo fonde tradizione e innovazione in un affascinante connubio tra clowneria, il linguaggio del corpo e dell’acrobazia e l’utilizzo di innovative macchine sceniche, dando vita a un teatro dello stupore e della leggerezza, senza dover ricorrere alla parola

di Raffaella Parisi

La stagione di prosa e altri percorsi della fondazione teatro Donizetti danno appuntamento con la compagnia di attori, clown, acrobati, danzatori e musicisti guidata da Daniele Finzi Pasca, in scena con ’Titizé - A Venetian Dream’ sino al 18 maggio. La musica, l’orchestrazione e il sound design è di Maria Bonzanigo, la scenografia di Hugo Gargiulo e i costumi di Giovanna Buzzi. In palcoscenico Gian Mattia Baldan, Andrea Cerrato, Francesco Lanciotti, Léa Kral, Luca Morrocchi, Gloria Ninamor, Caterina Pio, Rolando Tarquini, Micol Veglia, Leo Zappitelli. La produzione è di Compagnia Finzi Pasca e fondazione teatro Stabile del Veneto – teatro nazionale in partnership con Gli Ipocriti di Melina Balsamo. Lo spettacolo fonde tradizione e innovazione in un affascinante connubio tra clowneria, il linguaggio del corpo e dell’acrobazia – che permette di alludere, creare metafore, amplificare emozioni – e l’utilizzo di innovative macchine sceniche, dando vita a un teatro dello stupore e della leggerezza, senza dover ricorrere alla parola.

"La clowneria che pratichiamo è da sempre intimamente legata alla tradizione e porta con sé echi del linguaggio della Commedia dell’Arte. Veniamo da un teatro dello stupore e della semplicità che negli anni abbiamo contaminato utilizzando macchine sceniche sempre più affascinanti, inventando un’estetica visiva che ci è propria. Costruiamo spettacoli nei quali immergiamo interpreti multidisciplinari in universi rarefatti dove la meraviglia a volte si manifesta in modo ingenuo, a volte ingegnoso, altre volte surreale", scrive nelle note di regia di ’Titizé’, Daniele Finzi Pasca. "La drammaturgia dei nostri spettacoli spesso sembra frammentata e allusiva forse perché facciamo sempre riferimento all’architettura del linguaggio onirico che usa con parsimonia le parole, ma che ci interroga con immagini contraddittorie, allusioni e miraggi".