Mercoledì 24 Aprile 2024

"Ai giovani bisogna insegnare il futuro" Piero Angela, un ragazzo di novant’anni

hdi Beatrice Bertuccioli

Bisogna avere una bella energia per spegnere 92 candeline. Ma a Piero Angela, che tra pochi giorni, il 22 dicembre, compirà gli anni, davvero non fa difetto e si prepara a festeggiare nel migliore dei modi, ovvero pieno di progetti e con lo sguardo rivolto al futuro. Proprio come invita a fare con il suo nuovo programma, Prepararsi al futuro, prima produzione della nuova direzione Rai per il Sociale, quattro puntate di mezz’ora, in onda in seconda serata il giovedì, a partire da questa sera, su Rai Premium (canale 25 del digitale terrestre): incontri tra studenti e grandi personalità di vari campi, registrate prima del Covid, al Politecnico di Torino.

Angela: decine trasmissioni, 39 libri, 12 lauree honoris causa, di cosa è più orgoglioso?

"Direi che è l’insieme delle cose fatte. Io poi sono semplicemente un giornalista, un cronista che ha fatto tutta la gavetta Rai. Lavoro in questa azienda senza interruzione, a tempo pieno, dal 1952. Ho battuto tutti i record di anzianità e di vecchiaia. Ma non bisogna mai essere troppo soddisfatti, bisogna essere critici e dire: avremmo potuto fare di più e meglio".

Lei come si prepara al futuro, e al suo prossimo compleanno?

"Per quanto riguarda il mio futuro, quello immediato, del mio compleanno, sarà molto semplice. Con questa storia del virus noi novantenni siamo quelli più a rischio e quindi bisogna stare molto attenti. Io, difatti, sto molto in casa, vado fuori solo se necessario, ricevo persone solo con la mascherina. Anche mia figlia quando viene a trovarmi ha una doppia mascherina. Faremo festa solo io e mia moglie".

I suoi progetti non si limitano a Prepararsi al futuro e ad altre 10 puntate di Superquark. A che punto è il disco di musica jazz, sua altra grande passione?

"Quanto al pianoforte, devo dire che è la tastiera che preferisco, non quella del computer. Mi sto allenando, è vero, per un disco che probabilmente non farò mai perché sono troppo autocritico. Ho fatto finora un’unica registrazione, nel 1953, quando ero molto bravo. Questo sarà il primo pezzo che metterò nel disco e gli altri devono essere all’altezza, altrimenti c’è un crollo. Comunque, mi sto preparando".

Nel suo nuovo programma si rivolge ai più giovani...

"Se fossi uno studente vorrei che a scuola mi spiegassero non solo il passato ma anche il presente e possibilmente il futuro. Io ho fatto il liceo classico e non è che le cose siano cambiate molto. Si parla solo di storia, storia della filosofia, storia dell’arte, greco, latino, letteratura. Come mai non si spiega quello che sta succedendo nel mondo? Perché stanno succedendo cose enormi. Questo programma è nato con l’idea di coinvolgere i ragazzi (400 studenti, i migliori del Politecnico e delle superiori di Torino) attraverso la partecipazione di grandi personalità di vari campi".

Temi?

"Energia, biodiversità, demografia, lavoro, economia, intelligenza artificiale. Ora la priorità è il vaccino, i cambiamenti climatici, ad esempio, interessano meno e invece avremmo bisogno di altre modalità e altri tempi per affrontarli. Noi dobbiamo rendere consapevoli i giovani di questi problemi, a cominciare da quello demografico di cui si parla troppo poco".

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