Giovedì 25 Aprile 2024

Agente 007, licenza di essere donna

Basta vecchie docili Bond Girl: in “No time to die” non solo due protagoniste alla pari con Craig, ma una sceneggiatura “femminista”

Lashana Lynch e Ana de Armas su 'Hollywood Reporter' e Daniel Craig

Lashana Lynch e Ana de Armas su 'Hollywood Reporter' e Daniel Craig

Donne che non si dimenticano. James Bond questa volta dovrà vedersela con ragazze dal carattere decisamente grintoso. La prima è Barbara Broccoli, la storica produttrice della saga che lo ha rivoluto con tutte le sue forze in questo No time to die, il 25°della serie dell’agente 007. Barbara prima lo ha convinto (Craig si era ostinato a dire no), poi lo ha circondato di donne eccezionali. Di quelle con il cervello acceso, oltre a tutto il resto.

Una rivoluzione dettata dal movimento #MeToo? «Diciamo che si tratta di un’ evoluzione – ha spiegato la produttrice al Daily Mail –. #MeToo ha influenzato la nostra cultura, il che è una gran cosa, così inevitabilmente influenza tutto ciò che facciamo in Bond. I film rappresentano il loro tempo». Di sicuro ha fatto scalpore negli ambienti e tra i fan storici di 007 l’arrivo nel gruppo di lavoro della sceneggiatrice Phoebe Waller-Bridge, stella acclamata e pluripremiata per le sue serie tv Fleabag e Killing Eve , che offrono nuove prospettive – indipendenza, ironia, emancipazione sessuale – per le protagoniste femminili.

Che Waller-Bridge sia adorata lo dimostra lo slancio con il quale è stata accolta dalle due protagoniste di No time to die, la cubana Ana de Armas e la britannica di origini giamaicane Lashana Lynch, agente al fianco di Bond, che molti dicono destinata a diventare il nuovo 007. Secondo Hollywood Reporter al primo incontro erano più eccitate nel vedere lei che Daniel Craig. Lo stesso attore sostiene di aver voluto fortissimamente la sceneggiatrice: «è unica e per noi è un vero privilegio». Il graffio di Phoebe non potrà che essere incisivo: «Una fresca prospettiva femminile e un pizzico di humor», anticipano le riviste di settore.

Donne dunque al centro di questo 25° Bond in un modo che le due attrici protagoniste non possono anticipare ma sembra che si parlerà senza tabù pure di ciclo mestruale. «È abbastanza chiaro che c’è un’evoluzione anche per il solo fatto che Lashana indossa i pantaloni mentre io la gonna», spiega Ana da Armas che di recente ha girato per Netflix Blonde, un ritratto dark di Marilyn Monroe.

Rimarranno delusi i bondiani storici abituati alle fusa imbarazzanti di Pussy Galore (Honor Blackman in Goldfinger), ai bikini mozzafiato di Ursula Andress (Licenza di uccidere) o all’amore puro e incondizionato di Tatiana Romanova (Daniela Bianchi in Dalla Russia con amore). Certo, già nelle ultime prove di Bond le ragazze al suo fianco hanno dimostrato ben altro spessore. Ma questa volta, nel film girato tra la Scozia, l’Italia (Matera), la Norvegia, la Giamaica e Cuba riprodotta in studio, sarà tutto diverso: poche moine e molta verità.

«Ho creduto in Barbara fin dall’inizio – spiega Lashana Lynch, che ha vestito i panni di un pilota dell’Air Force in Captain Marvel – Molte cose sono cambiate a partire dagli ultimi cinque film». E se qualcuno obietta che nel machismo ostentato dei Bond della prima ora c’era anche un pizzico di ironia, in questo No time to die salterà sulla sedia. Tanto da doversi attendere, particolare più volte anticipato ma mai confermato, un precoce pensionamento dello 007 Craig in favore dell’esuberante agente Lynch. Quando l’indiscrezione ha cominciato a incendiare la rete, è scoppiata la rabbia contro l’ipotesi di uno 007 donna e di colore.

Ma «Lashana e Ana possiedono quella magica combinazione che hanno i grandi attori e un’indiscutibile carisma», avverte Jonathan Glickman, presidente del MGM Motion Picture Group. Daniel, l’ora di dirti davvero addio è vicina. Saluti dalle ragazze.

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