Giovedì 25 Aprile 2024

Addio playboy e Bond-girl "007 un eroe femminista"

Ieri la première mondiale a Londra di “No Time to Die“ e l’addio di Craig. Le parole-choc della sceneggiatrice: "Abbiamo rivoluzionato il personaggio"

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di Giovanni Bogani

Tappeto rosso ieri pomeriggio a Londra, al Royal Albert Hall, alla presenza del principe Carlo, per No Time to Die, il nuovo 007. "Epocale", lo definisce il "cattivo" del film, l’attore premio Oscar per il suo Freddie Mercury, Rami Malek: "Questo è un momento seminale della storia del cinema. È il momento in cui faremo tornare la gente nelle sale". Epocale: No Time to Die oltre a essere il film più rimandato, sotto i tragici colpi della pandemia, è anche il più costoso – 250 milioni di dollari – nonché il Bond più "al femminile" che si ricordi. Non solo perché segna – novità, gioco di sceneggiatura, sacrilegio? – l’apparizione del primo 007 donna, e di colore. Ovvero, Lashana Lynch, attrice britannica di origini giamaicane, che nel film è un agente segreto, ed eredita temporaneamente da un James Bond irrintracciabile la magica sigla.

Ma c’è di più: c’è l’ingresso, dopo sessant’anni, di una sceneggiatrice donna, Phoebe Waller Bridge, l’autrice di Fleabag, che sul tappeto rosso dice testuale: "Bond è cambiato: questo Bond è un femminista. Lo volevano così Craig e la produttrice Broccoli. È bellissimo mettere in pericolo i personaggi che si creano: e il pericolo più grande, stavolta, per 007, è amare davvero le donne". All’ultimo giro di giostra, dopo cinque film e 15 anni, Daniel Craig è impeccabile, sì. Ma in rosa. È rosa la sua giacca, un rosa che illumina la scena grigio pioggia. "Daniel era un po’ teso, emozionato, è l’ultima volta per lui come 007", aveva confidato Malek. Dicono a Craig che questo red carpet è in diretta su Facebook e lui rischia la gaffe: "Non so cosa voglia dire". James Bond, si sa, è uomo d’altri tempi, più portato ad aggiornare la sua Aston Martin che i suoi smartphone.

Celebra Daniel Craig anche Léa Seydoux, che nel film è la psicologa Madeleine Swann: "Ho un personaggio più complesso, più vulnerabile che nel film precedente. E il merito è tutto di Daniel: è lui che ha voluto un personaggio femminile più interessante e più presente". E poi dice una frase che, senza volerlo, stende il vecchio Craig: "Quando ero ragazzina, il primo 007 che ho visto è stato Casino Royale, e 007 era lui, Daniel Craig. Per me, 007 è sempre stato lui". E noi che siamo cresciuti con Sean Connery...

Infine, la grande novità di questo film, Lashana Lynch: "Da quando ho cominciato a prepararmi con la squadra degli stuntmen, mi sono sentita diventare una guerriera Ninja. Sentivo l’energia degli antenati crescere dentro di me. Sono consapevole che il mio personaggio porta la saga verso una nuova era. Lo so". Lo sapremo anche noi, da domani, nelle sale italiane.

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