Mercoledì 24 Aprile 2024

Addio a Walch Il giornalismo come passione

È mancato Gian Marco Walch, storica firma de Il Giorno e del Quotidiano Nazionale. Aveva 72 anni, Gian Marco (teneva a quel doppio nome, accettava Marco, si inalberava a sentirsi chiamare Gianni). Il cognome svelava l’origine alsaziana della famiglia, prima che la ruota della vita girasse e si fermasse a Milano. Gian Marco era nato nella metropoli, aveva studiato al liceo classico “Manzoni“, si era iscritto a Medicina, ma già aveva deciso di essere giornalista. Dopo la Scuola di Giornalismo, era stato assunto al Giorno, direttore Lino Rizzi, vice direttore Guido Gerosa. Lunghi anni di lavoro nella redazione Politica Esteri, guidata da Filippo Scelsi e Gilberto Cella. Poi il passaggio alla Cronaca di Milano con a capo quel cerbero buono che si chiamava Giulio Giuzzi, infine alla Cultura.

Dopo il pensionamento aveva proseguito la collaborazione con “pezzi“ di arte e letteratura, che scaturivano anche da una cultura di lettore onnivoro, curiosissimo, con interessi che spaziavano dai gialli alla poesia. La passione per la Beat Generation, per Allen Ginsberg e Gregory Corso, era stata l’innesco per l’amicizia con Fernanda Pivano. A Gian Marco era rimasto il rimpianto di essersi trovato all’estero quando l’amica Nanda se n’era andata. Lavoro, letture, ironia, autoironia e soprattutto l’amore di Vanna, compagna di una vita prima ancora che moglie, erano stati il suo supporto da quando la salute aveva iniziato a voltargli le spalle. Così, non aveva conosciuto le ore senza tempo della solitudine.

Ciao, Gian Marco. Ciao, compagno di banco.

Gabriele Moroni

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