Los Angeles, 13 marzo 2023 – Trionfa agli Oscar la A24, la fortunata società di produzione e distribuzione di film hollywoodiana. Stanotte ha fatto il pieno di statuette con la pellicola capolavoro dei Daniels ‘Everything Everywhere All at Once' e ‘The Whale’, il titolo che è valso il premio della rinascita a Brendan Fraser. E da domani riempirà le sale cinematografiche e i registratori di cassa dei botteghini di tutto il mondo. La A24 è una miniera d’oro, ma non tutti sanno che dietro a quel nome c’è un aneddoto curioso tutto ‘made in Italy’. Oscar 2023, Everything Everywhere All at Once è nella storia. Fraser miglior attore Vincitori Oscar 2023: tutti i premi categoria per categoria A24: da dove arriva quel nome? La A24 è nata nel 2012 da Daniel Katz, David Fenkel e John Hodges. La curiosa sigla che dà il nome alla prestigiosa casa di produzione a stelle e strisce, in realtà, deve tanto all’Italia. Anzi, sè vero che ‘Nomen omen’ – alla latina, il nome è un destino – la A24 deve tutto il suo successo al nostro bel Paese. Oscar 2023, le pagelle dei look: Michelle Yeoh un cigno, Lady Gaga più star che rockstar Jamie Lee Curtis da Oscar, meglio di mamma e papà. Da leggenda sexy a stella di Hollywood La società deve il suo nome all’autostrada che collega Roma a Teramo, passando per L'Aquila: la A24, appunto. Undici anni fa, nell’estate del 2012, i tre soci erano in vacanza in Italia quando, sfrecciando per il Lazio a bordo di un’auto a noleggio, ebbero l’idea di dare vita a quella che sarebbe diventata una casa di produzione di successo. A rivelarlo è stato il distributore italiano di 'Everything Everywhere All at Once', Andrea Romeo, fondatore e direttore editoriale di ‘I Wonder Pictures’ e ieri sera in collegamento con Tv8 con un gruppo di ascolto degli Academy Awards da Bologna. Un decennio dopo, la A24 – che ha sede a Manhattan – è diventata una società di culto nel cinema indipendente Usa. I successi di A24 'Everything Everywhere All at Once', con cui la A24 ha trionfato agli Oscar, è solo la punta di diamante di una società di produzione che ha lavorato anche a 'The Whale' – il film che questa notte è valso l'Oscar al miglior attore protagonista a Brendan Fraser – e che era dietro anche a un altro titolo che era andato benissimo agli Academy Award di due anni fa, 'Minari', in grado di ottenere sei nomination pesanti (tra cui film e regia) e aggiudicarsi il premio per la miglior attrice non protagonista, Youn Yuh-jung. Inoltre, A24 ha lavorato anche su 'Moonlight', miglior film agli Oscar 2017, l'anno dello scambio di buste con 'La La Land'. Italia a bocca asciutta: la delusione Lo stesso che questa notte è rimasto senza parole di fronte ai perduti Oscar di Alice Rohrwacher con il suo corto ‘Le pupille’ e la mancata vittoria di Aldo Signoretti, il make up artist delle stelle candidato candidato con Elvis e che si è visto soffiare sotto il premio sotto il naso dal team che ha creato l'incredibile trasformazione di Fraser. Signoretti è alla quarta nomination agli Oscar dopo Apocalypto di Mel Gibson, Il Divo di Paolo Sorrentino e Moulin Rouge di Baz Luhrmann.