Mercoledì 24 Aprile 2024

A caccia dell’arte trafugata Il Met lancia la sua task force

Sotto pressione da parte di procure, polizie internazionali e mondo accademico, il Metropolitan Museum di New York chiude con i tombaroli di tutto il mondo. Il museo ha annunciato la nascita di una task force per passare in rassegna le collezioni e restituire ai paesi di origine oggetti acquisiti illegalmente. L’iniziativa arriva sulla scia di crescenti richieste di rimpatrio da parte di governi e forze dell’ordine. L’ultimo caso ieri: due rilievi cinesi del settimo secolo (foto) rimasti nelle collezioni del Met per trent’anni in prestito dalla collezione Shelby White sono stati restituiti alla Cina.

La scelta del Met è influenzata dall’incalzare degli eventi: nel corso degli ultimi mesi decine di pezzi sono stati messi sotto sequestro dalla procura di Manhattan e restituiti a paesi come la Turchia, l’Egitto e l’Italia. Il direttore Max Hollein ha annunciato il piano in una mail allo staff ottenuta dal New York Times: "Come voce influente nel mondo dell’arte dobbiamo agire preventivamente per esaminare certe aree delle nostre collezioni". Sarà data priorità a tutte le opere arrivate al museo attraverso galleristi che sono stati messi sotto inchiesta: tra questi Robin Symes, il mercante d’arte britannico coinvolto nella vendita della Venere di Morgantina acquistata dal Getty nel 1988 per 18 milioni di dollari e restituita all’Italia nel 2007, e poi Giacomo Medici, Pasquale Camera, Gianfranco Becchina, solo per citarne alcuni. L’esame riguarderà in massima parte oggetti acquistati tra 1970 e 1990.

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