Dettaglio del poster - Foto: Warner Bros.
Nel 2002 il regista e sceneggiatore francese Francois Ozon realizzava la commedia '8 donne e un mistero', adattamento di un'opera teatrale di Robert Thomas andata in scena per la prima volta nel 1958: ora l'italiano Alessandro Genovesi ('10 giorni senza mamma', 'Puoi baciare lo sposo', 'La peggiore settimana della mia vita') realizza un remake intitolato '7 donne e un mistero'. Esce nelle sale cinematografiche italiane sabato 25 dicembre, potendo contare su un cast che comprende alcuni dei volti nostrani più rappresentativi. Ci sono infatti Margherita Buy, Diana Del Bufalo, Sabrina Impacciatore, Benedetta Porcaroli, Micaela Ramazzotti, Luisa Ranieri e Ornella Vanoni.
'7 donne e un mistero', tutto sul film
La storia è ambientata in una grande e lussuosa villa: siamo negli anni Trenta, durante la vigilia di Natale, quando un gruppo variopinto di donne si riunisce per celebrare insieme le festività. Solo che il padrone di casa, padre e marito, viene ucciso. Da chi non si sa, ma è presto chiaro che l'assassina è dentro le mura di casa: per trovarla dovranno prima emergere segreti che le varie donne avrebbero preferito rimanessero tali. '7 donne e un mistero' è scritto e diretto da Alessandro Genovesi, che in fase di scrittura è stato affiancato da Lisa Nur Sultan, autrice in precedenza di cose come il film 'Sulla mia pelle' e la miniserie TV 'Non mentire'. Nel cast primeggiano le già citate Margherita Buy (vista ad esempio in 'Le fate ignoranti'), Diana Del Bufalo ('Che Dio ci aiuti'), Sabrina Impacciatore ('Manuale d'amore'), Benedetta Porcaroli ('Perfetti sconosciuti'), Micaela Ramazzotti ('La pazza gioia'), Luisa Ranieri ('È stata la mano di Dio') e la cantante Ornella Vanoni, che ha recitato fra le altre cose nei film 'Ma che bella sorpresa' e 'L'isola di Arturo'.
Il trailer
Le recensioni, cosa ne pensa la critica
Come spesso accade, di fronte a un remake, la critica ha tracciato un parallelo con il film di Francois Ozon e ha concluso che '7 donne e un mistero' non ha il medesimo ritmo ed è meno coeso rispetto a quel precedente (che era ingombrante, bisogna ammetterlo). Coloro che non conoscono il lungometraggio di Ozon e nemmeno lo spettacolo teatrale che l'ha ispirato, potranno però godere di un valido intreccio, che gioca sui misteri per tenere incollato lo spettatore, e su un cast che, fra alti e bassi, porta comunque a casa un buon prodotto. Niente di superlativo, ma buono.
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