Martedì 16 Aprile 2024

29 settembre, come nacque la leggenda di Battisti

Ancora oggi quella canzone è un classico, un inno leggero a una innocente evasione

Lucio Battisti

Lucio Battisti

"Quello meglio non farlo cantare, con la voce che ha nessuno lo starebbe a sentire..." Così il produttore discografico si rivolse a Mogol, quando il grande artista delle strofe in musica si presentò con il provino di un brano intitolato "29 settembre". È così, proprio così!, nacque la leggenda di 'quello', per stare alla definizione del produttore. 'Quello', a scanso di equivoci, era l'autore della musica del pezzo in questione. E nessuno meglio di lui, come la storia si sarebbe incaricata di dimostrare, poteva interpretarla meglio, la creatura sua e di Mogol... Ma non ci fu verso. Nel 1967, l'ostilità dei presunti esperti, nei confronti dell'...ugola battistiana, era insuperabile.

Dunque, Lucio e Mogol offrirono il pezzo, "29 settembre", ad un gruppo di amici di Modena. La band (ma allora si chiamavano "complessi") era la Equipe84. Fu un trionfo. Primo posto in Hit Parade. Paradosso nel paradosso: Battisti rimane, mezzo secolo dopo, il re italiano delle classifiche discografiche. Nessuno ha venduto tanti 45 giri e tanti Lp come lui. Ma "la prima volta" gli venne negata, causa ottusità di manager presuntuosi. Beninteso, Maurizio Vandelli, leader della Equipe84, rese magnificamente la melodia battistiana su vinile. Seduto in quel caffè, come da testo di Mogol, probabilmente Vandelli pensava al colpo di fortuna che il destino gli aveva riservato. Ancora oggi, "29 settembre" è un classico, un inno leggero ad una innocente evasione. Ma aveva ragione Lucio, con rispetto parlando. Quando ancora esternava in pubblico, Battisti ebbe a dire: "Le mie canzoni le cantano in tanti, ma nessuno è bravo come me ad interpretarle". Provare (ad ascoltare) per credere.

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