Londra, 13 febbraio 2014 - Fra dieci anni gran parte degli elefanti africani scompariranno se non si fermano i bracconieri. L'allarme è stato lanciato alla conferenza internazionale sul traffico di animali selvatici che si è tenuta oggi a Londra e in cui i delegati di 46 Paesi e 11 organizzazioni internazionali hanno convenuto che serve la 'tolleranza zero' contro il fenomeno ed è necessario agire il più presto possibile contro il vasto commercio mondiale che muove miliardi di dollari.

''Il traffico d'avorio sta portando gli elefanti all'estinzione e rappresenta anche una minaccia economica e politica per i Paesi africani'', ha dichiarato Paula Kahumbu, a capo dell'organizzazione Wildlife Direct. ''In Tanzania vengono uccisi 30 elefanti ogni giorno. Se continuiamo di questo passo gran parte degli esemplari in Africa scompariranno in dieci anni'', ha aggiunto. Un primo importante risultato è stato raggiunto nel corso dei colloqui: i leader di quattro Paesi africani, Botswana, Gabon, Chad e Tanzania, si sono impegnati a rispettare una moratoria di 10 anni sulla vendita dell'avorio.

Mentre le autorità della Cina - altissima è la richiesta cinese di avorio - hanno offerto la loro collaborazione. Ma resta ancora molto da fare. La conferenza è stata organizzata dal governo britannico, col patrocinio del principe Carlo, che ha tenuto un lungo intervento proponendo misure molto forti contro chi minaccia gli animali selvatici. Ha chiesto di trattare i bracconieri come i narcotrafficanti e i commercianti di armi. L'erede al trono ha preso parte all'evento coi figli William ed Harry.

Il duca di Cambridge aveva già col padre lanciato un videomessaggio domenica scorsa per spingere leader e cittadini a mobilitarsi in favore di elefanti, rinoceronti e tigri. ''Le autorità devono seguire il denaro se vogliono fermare il commercio illegale di prodotti animali'', ha sottolineato Carlo. Il ministro degli Esteri britannico, William Hague, in un messaggio inviato alla conferenza ha affermato che ''i bracconieri pensano di agire con impunità ma gli mostreremo che hanno torto''.

Per l'Italia ha partecipato il sottosegretario al Ministero dell'Ambiente, Marco Flavio Cirillo: ''Il traffico illegale di animali selvatici è una delle principali cause di perdita di biodiversità nel mondo: ogni anno, milioni di esemplari di specie animali e vegetali rare vengono prelevati dal loro ambiente, contrabbandati e immessi sui mercati clandestini''. Intanto si devono fare i conti con numeri terrificanti. In dieci anni il 62% degli elefanti nella foresta africana è stato decimato, l'anno scorso mille rinoceronti sono stati uccisi in Sudafrica contro i tredici del 2007, e il numero di tigri allo stato selvatico in Asia è passato da 100mila a 3200 in cento anni.
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