di Lorenzo Gallitto
Roma, dicembre 2012 - L'Enpa ha lanciato l'allarme. Tutte le associazioni animaliste hanno avanzato richieste e petizioni. Addirittura è stata coinvolta l'Anci, associazione nazionale tra i comuni italiani, affinché intervenga. Carla Rocchi, presidente Enpa, ha scritto una lunga lettera ricordando tutti i pericoli collegati. E molte amministrazioni hanno optato per un Capodanno di civiltà, senza fuochi d'artificio, botti o altri strumenti pirotecnici.

Ora a questo lungo elenco di <virtuosi> si sono aggiunti anche Cesenatico e Cesena. In precedenza avevano optato per ordinanze di divieto Torino, Milano, Bari, Venezia, Lecco, Asti, Pesaro, Olbia, Modena. Resta in forse Palermo dove esiste un ordine del giorno che vieta l'impiego di botti e petardi ma perché sia reso completamente operativo occorre attendere il varo di un'apposita ordinanza.
 

E non è detto che questo significhi un Capodanno in tono minore: ovunque sono state incrementate le iniziative per feste di strada e festeggiamenti pubblici. L'unica differenza sarà quella di non dover <andare alla guerra> per una notte intera, con tutti i rischi che ne derivano. Va sempre ricordato che ogni anno l'uso di petardi e fuochi d'artificio provoca un massiccio bilancio di vittime umane, con feriti e qualche volta anche morti. Per gli animali, poi, si tratta di uno stress spaventoso. Cani e gatti impazziscono e, a volte, scappano di casa finendo magari investiti dalle auto. Animali selvatici come gli uccelli muoiono nel tentativo di sottrarsi al fragore e andando a sbattere contro i palazzi o i fili dell'alta tensione. Un Capodanno in silenzio, oppure con il solo rumore delle voci umane, rappresenta una novità nel segno della civiltà e dell'amore nei confronti delle altre creature della natura.
Lorenzo Gallitto
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