Strappare lungo i bordi, la serie di
ZeroCalcare (pseudonimo di Michele Rech) prodotta da
Netflix, sta facendo parecchio discutere. Non è bastata la
polemica sull’utilizzo del romano stretto che, secondo molti utenti, la rende incomprensibile senza
sottotitoli; anche la visione della città di
Biella ha aperto una diatriba contro il fumettista della Capitale.
ZeroCalcare e Biella
Senza voler fare alcuno
spoiler a chi non ha ancora completato le puntate della
serie, basta dire che Biella è diventata nell’immaginario di
ZeroCalcare (che ha ammesso di non aver mai visitato la città) lo scenario di un
episodio poco piacevole. Ed è stata descritta come una
città piuttosto vuota, in cui – soprattutto se si è giovani – si muore dentro. Questa
rappresentazione poco lusinghiera ha trovato d’accordo molti ragazzi biellesi, tra cui gli esponenti dell’associazione
Bi Young, che hanno ammesso che il centro piemontese non offre
particolari stimoli. Ha, però, anche scatenato la reazione contrarie di alcune personalità e del
sindaco Claudio Corradino che ha visto in questo ritratto solo tanti luoghi comuni.
Cosa fare a vedere a Biella
Biella, in effetti – pur non vivendo uno dei
suoi periodi migliori, anche a causa dell’emergenza sanitaria – è una
città che ha molto da offrire. Ecco 4 idee turistiche legate al
capoluogo piemontese per dimostrare che, forse, ZeroCalcare un po’ si è sbagliato.
1. Passeggiare per le vie del Piazzo
Il Piazzo è il
quartiere più antico di Biella, di origini medievali, adagiato su una collina nella parte più alta della città e raggiungibile grazie alla
funicolare. Passeggiando per questo quartiere è possibile imbattersi in
costruzioni e palazzi risalenti al 1500 e fare un salto nella storia. Le
diverse sfumature delle facciate di questi edifici rendono inoltre il centro storico di Biella particolarmente affascinante. Il più importante tra tutti è
palazzo Ferrero con la sua torre ottagonale. Appartenuto in origine al nobile
Sebastiano Ferrero, negli anni è stato anche una caserma militare e uno stabilimento idroterapico. Oggi è un
centro congressi per eventi culturali e la sede del Biella Jazz Club.
2. Fare trekking nella Valle Cervo
La Valle Cervo, a
pochi km dal centro di Biella, pur non essendo particolarmente rinomata – viste le sue piccole dimensioni – è stata considerata dal
Guardian una delle più belle d’Italia e tra le migliori per dedicarsi alle
escursioni. Diversi sono infatti gli itinerari attrezzati, per trascorrere una
giornata a contatto con la natura. Tra i più interessanti c’è quello che conduce fino a
Rosazza, un paesino di 104 abitanti. Percorrendo un sentiero dolce di circa un’ora lungo il
fiume Cervo si arriva infatti a questo caratteristico borgo a cui sono legati miti e leggende. Tra le
costruzioni più suggestive c’è l’omonimo castello edificato nel 1883 su progetto dell’architetto
Giuseppe Maffei. La costruzione è ispirata nelle linee agli antichi templi di Paestum ma anche
all’architettura medievale di Volterra: l’arco del palazzo copia, infatti, quello di accesso alla città toscana.
3. Visitare il Sacro Monte di Oropa
A
Biella c’è anche spazio per il turismo religioso. Il
Sacro Monte di Oropa è infatti un complesso a 1160 metri di altitudine costituito da 19 cappelle e considerato
Patrimonio dell’Umanità UNESCO. È un luogo sacro dedicato al culto Mariano e, in particolare, all’immagine della
Madonna nera rappresentata in tanti
affreschi e statue nelle diverse cappelle. Anche 12 di esse sono intitolate a Maria e, le restanti 7, riprendono invece altri episodi di Fede Cristiana. Quello di
Oropa, nel territorio comunale biellese, è solo uno dei sei
Sacri Monti Piemontesi, collegati tra loro dal cammino CoEUR. Per gli amanti del
trekking, c’è un cammino in 4 tappe che conduce a Oropa.
4. Scoprire il MeBo, Menabrea Botalla Museum
Particolarmente adatto a un
pubblico di giovani e, più in generale, agli amanti della
birra e del
buon cibo, è il MeBo, il museo dedicato alla produzione della birra Menabrea e del formaggio Botalla. Aperto nel
2007, grazie all’amicizia che lega gli amministratori delle due aziende, il
museo collega due grandi eccellenze italiane e biellesi e ne racconta la storia. Il birrificio
Menabrea ancora in funzione, la cui sede si trova accanto al museo, è infatti strettamente legato alla
città ed è più antico d’Italia. E il formaggio
Botalla fa parte della
tradizione gastronomica tipica di Biella. Dall’unione dei due marchi, voluta proprio per promuovere il
territorio, è anche nato lo “sbirro”, formaggio alla birra. Il
museo è aperto tutti i giorni tranne il lunedì dalle 14:00 alle 19:00. Il
biglietto d’ingresso, acquistabile solo se in possesso di Green Pass, costa 5 euro.