Vernaccia di Oristano, l’antica uva dei Fenici nobilitata dalla famiglia Contini

PREZZI&QUALITA’ – La più storica cantina della Sardegna, con solide radici a Cabras e nella penisola del Sinis, è il principale custode del vino ossidativo simbolo dell’isola

di LORENZO FRASSOLDATI
29 maggio 2025
Alessandro e Mauro Contini, alla guida dell'azienda di famiglia

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Nel 1971 la Vernaccia di Oristano diventa la prima Doc della Sardegna. E la famiglia Còntini di Cabras, la più antica cantina della Sardegna (nata nel 1898), ne diventa la bandiera, rappresentando fin dagli anni ’50 e ’60 la tradizione e il cuore produttivo di questo vitigno importato nell’isola dai Fenici attraverso il porto di Tharros (oggi area archeologica che sta a Cabras).

Prima Salvatore Còntini (il fondatore) poi il figlio Attilio fanno crescere la cantina puntando sulla Vernaccia e su altre uve autoctone sarde come il Nieddera, il Caddiu e il Muristellu (il Bovale sardo). In un contesto naturale straordinario come la penisola del Sinis sta il cuore dei vigneti Còntini 1898: 100 ettari tra la valle del Tirso e sulle pendici del Monte Arci. Il resto (altri 100 ettari) è distribuito in altre zone della Sardegna con le migliori caratteristiche pedoclimatiche per ottenere le migliori uve possibili.

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Nella bassa valle del Tirso i terreni sono composti da ciottoli e argille con sedimenti limosi e sabbiosi. Il clima è caratterizzato da inverni miti e estati calde e umide, ventilate dal vento di maestrale che spira dal mare verso terra. Queste caratteristiche hanno creato le condizioni perfette per la coltivazione delle uve Vernaccia e Nieddera. Nelle cantine, site lungo le sponde dello stagno di Cabras, riposano in botte – pazientemente e al buio – i vini Vernaccia di Oristano Doc e Doc Riserva in attesa di essere imbottigliati.

Contini 1898 è il principale custode della Vernaccia di Oristano Doc, storico vino ossidativo simbolo della Sardegna. Tra le sue espressioni più celebri spicca l’Antico Gregori, punta di diamante della produzione: un vino raro, premiatissimo, inserito dal celebre critico Hugh Johnson tra i “20 vini da bere prima di morire” e riconosciuto tra i migliori vini da meditazione italiani in numerose guide. Un autentico capolavoro enologico che racconta tradizione, tempo e territorio.

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Oggi l’azienda produce una gamma completa di vini, oltre venti etichette tra rossi, bianchi, spumanti e rosé (quasi 2 milioni di bottiglie) , tra cui il “Karmis” Bianco Isola dei Nuraghi Igt (forse il bianco più venduto nell’isola) e l’Attilio, spumante metodo Charmat da uve Vernaccia (presente sia nei mercati nazionali che internazionali). Dal 2022 – dopo un importante lavoro di restyling – è stato inaugurato lo spazio hospitality e multifunzionale, dedicato alle degustazioni, agli eventi e alla visita della Cantina storica. La cantina è oggi gestita da Alessandro e Mauro Contini, rispettivamente presidente e vice, e da Dino Loi amministratore delegato.

Gli assaggi

Karmis 2023 è il vino-icona della casa: uvaggio Vernaccia-Vermentino, profuma di Sardegna, di mirto, di macchia mediterranea . Acidità sferzante, altamente sapido, perfetto a tutto pesce (13,50 € in enoteca). I Giganti Bianco 2022 (omaggio alle statue rinvenute nell’area archeologica di Mont’e Prama, a 2 Km dallo stagno di Cabras) fa 6 mesi in legni medi e poi in vetro, ha struttura, intensità e finezza (17 €).

I Giganti Rosso 2022 ha carattere e nerbo tipicamente sardi. Uvaggio di Nieddera e altre uve autoctone, fa un anno in legni piccoli e medi, naso di frutta rossa e spezie, sorso avvolgente e robusto (26 €). Maluentu 2023, blend di Nieddera e altre uve internazionali, affinato solo in acciaio e vetro, è un rosso balsamico e fresco, profuma di mirto, perfetto per aperitivi con salsiccia passita e pecorino stagionato (13 €).

Info: www.vinicontini.com