Manzoni Bianco di Tenuta San Giorgio, l’Insula del tesoro

Sull’isola fluviale di Papadopoli, affondando le radici in un areale unico di ghiaie e sabbie, nasce un vino di spiccata mineralità, freschezza e profondità olfattiva

di MICHELE MEZZANZANICA
27 giugno 2025
Vigneti della Tenuta San Giorgio e, nel riquadro, una bottiglia di Insula

Vigneti della Tenuta San Giorgio e, nel riquadro, una bottiglia di Insula

C’è un vitigno, nato dall’unione per impollinazione di Pinot Bianco e Riesling Renano, che in pochi sanno raccontare davvero: il Manzoni Bianco. Un’uva che custodisce potenzialità ancora poco esplorate, soprattutto quando coltivata in territori che ne esaltano la complessità.

È il caso di Insula, il Manzoni Bianco del Veneto Igt firmato Tenuta San Giorgio, che nasce sull’isola fluviale di Papadopoli, la più grande d’Italia e tra le maggiori d’Europa, formatasi dai depositi alluvionali del Piave. Un areale unico, fatto di ghiaie e sabbie che portano nel calice mineralità, freschezza e profondità olfattiva. Qui, questo vitigno è in grado di esprimersi con forza e autenticità. Insula è un vino di buon corpo, grande equilibrio e sorprendente capacità evolutiva. Un bianco gastronomico che non solo regge il tempo ma lo valorizza, svelando nuove sfumature con il passare degli anni.

L’annata 2023, quella correntemente in commercio, ha ottenuto 92/100 nella guida “5StarWines – the Book 2026” curata da Vinitaly: un riconoscimento che conferma quanto anche un vino poco conosciuto come il Manzoni Bianco possa trasformarsi in una vera e propria rivelazione quando vitigno, territorio e sensibilità produttiva si incontrano.

Nelle Grave di Papadopoli la natura ha ancora la possibilità di manifestarsi indisturbata e l’acqua è protagonista di un paesaggio aperto che si perde verso un orizzonte tratteggiato dalle creste delle Dolomiti. Da queste montagne dalla storia millenaria provengono i ciottoli levigati che conferiscono caratteristiche uniche a questo terreno. Insula incarna perfettamente l’approccio produttivo di Tenuta San Giorgio, azienda fondata nel 1971 a Maserada sul Piave, nel Trevigiano. Un approccio dedicato alla produzione di vini che siano espressione autentica delle terre da cui provengono e dei vitigni ad esse più legati. Il Manzoni Bianco, appunto, ma anche Pinot Grigio e Sauvignon, Cabernet e Merlot. La produzione, oltretutto, riguarda per lo più vini monovarietali, in grado di restituire nel bicchiere l’espressività e la resa del vitigno in quello specifico terroir.

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Particolarmente interessante, in quest’ottica, il progetto sul Raboso con il Brumanera Malanotte e il Reposum, quest’ultimo vino passito. Da buoni trevigiani c’è poi tutto il capitolo Prosecco Doc e Prosecco Superiore Docg, più un appezzamento ad Arquà Petrarca dove si producono vini dei Colli Euganei.

Manzoni  bianco. L’Insula del tesoro
La famiglia tombacco

Une realtà familiare, saldamente nelle mani della famiglia Tombacco dal fondatore Sergio all’odierna quarta generazione, che alla qualità e all’artigianalità della produzione ha però affiancato un moderno ed efficiente modello di business, diversificando l’offerta vinicola in termini di prezzo così come di tipologie e provenienza. Un’azienda da 85 ettari vitati per un milione e mezzo di bottiglie l’anno, che vinifica 20mila quintali di uva e gestisce internamente tutte le attività produttive dalla vigna alla bottiglia. Il mercato di riferimento è quello nazionale, dove si vendono circa due terzi delle bottiglie, mentre il restante 35% è destinato all’export con Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Olanda e Bulgaria come Paesi di riferimento.